PERUGIA - Giovanni Pagliari ce la mette tutta per alimentare la speranza che per il Perugia ci sia ancora qualcosa di salvabile: «Non siamo allo sbando. Anche oggi abbiamo provato a giocare in ogni circostanza, cozzando ancora una volta con le difficoltà di fare gol». Il tecnico però non riesce ad accettare le circostanze in cui la sconfitta, bruciante e dalle possibili devastanti conseguenze, è maturata: «Non si può perdere contro un avversario come la Paganese che ha badato esclusivamente a distruggere, prendendo gol in superiorità numerica, a tempo scaduto e su palla inattiva. Il bello e il brutto del calcio però - aggiunge l’allenatore - sta nel fatto che ti spinge immediatamente a pensare al domani. Subito dopo la gara ai ragazzi che erano molto scossi, ho chiesto di cominciare a pensare al Foggia. Siamo messi male, costretti a pensare alla salvezza dopo i sogni svaniti di traguardi prestigiosi. Per evitare i playout ci si impone di cercare anche un misero punticino in ogni occasione in cui ci sarà possibile. Oggi non abbiamo avuto la freddezza di fare questa valutazione: visto quanto era difficile fare gol nel finale avremmo dovuto ponderare nella giusta maniera il pari che avevamo rimediato con Fabio. Nei conti finali avrebbe potuto essere preziosissimo». Pagliari, che prima della gara aveva preso di escludere Pagani anche dalla panchina, non condivide le riserve sulle scelte iniziali e sui cambi: «Avevo in sostanza uomini contati. L’inserimento di Federici l’ho pensato per allargare il gioco sugli esterni, tornando all’abituale 4-3-3: il ragazzo ha fatto quello che mi aspettavo. Mi è parso positivo anche De Giorgio; un pò meno Cutolo. Non ho timori particolari per il futuro - conclude l’allenatore -. Anche se dovrò mettercela tutta per tirare fuori dal gruppo un pò di cattivveria agonistica, diventata ormai vitale».
«Arrivati a questo punto credo che sia ridicolo commentare la partita bisogna invece esaminare la situazione più in generale. Chiediamo quindi scusa alla società ed a tutti i nostri tifosi». Non accampa scuse Fabio Gatti.
«Siamo responsabili di quanto abbiamo fatto fino adesso cioè male e per una annata totalmente fallimentare credo quindi superfluo ricordare che la Paganese abbia fatto un tiro in porta dato che è venuta chiaramente per prendere un punto e ne ha ottenuti tre» riconosce il centrocampista.
La domanda che tutti si pongono è però se questa squadra abbia o meno le qualità mentali per uscire da quella che sembra essere una caduta libera: «Ora è importante cercare di salvare il salvabile se però mentalmente non siamo pronti diventa tutto più difficile, credo tuttavia che se non abbiamo la forza per uscirne non meritiamo di vestire questa maglia».
Eziolino Capuano se potesse prenderebbe casa al Curi. Per lui Perugia è terra di conquista e conferma anche le sue qualità dialettiche: «Abbiamo affrontato una grande squadra con una formazione operaia. Però per come abbiamo occupato gli spazi e per la nostra abnegazione abbiamo meritato di vincere. Sia chiaro il Perugia non ha meritato di perdere però noi siamo riusciti a fare bene. Anche la rete del Perugia come la nostra è arrivata per una indecisione: tuttavia i"grifoni" avrebbero potuto segnare prima».
E Capuano conclude: «Il Perugia è una squadra di grandissimi giocatori ma quando scende in campo una mia squadra i valori in campo vengono sovvertiti. Ma ammetto che francamente mi sarei aspettato qualcosa in più dagli avversari. Invece anche in dieci non abbiamo sofferto".
GIANNI FABI e CORRADO LOSITO - Il Messaggero