30.3.09

Perugia: squadra senza passato, presente e futuro.

La squadra dei senza. Un avverbio che come nessun altro identifica il Grifo attuale. Infatti, ieri, in una giornata bestiale, i senza si sono sprecati. Innanzitutto il Grifo è senz'anima. Una squadra gregaria che non riesce ad essere protagonista neppure con una volenterosa ma modesta avversaria come la Paganese. Una squadra senza reattività, se non si volesse chiamare così quello sciamare inconsulto di grifoni verso la porte avversaria degli ultimi venti minuti. Quelli della disperazione. Una squadra senza gioco, che ha affossato di seguito tutti gli schemi proposti, tanto che ieri il gol di Mazzeo è venuto dopo che appunto qualsiasi schema era abbondantemente saltato. Anarchia da dilettanti. Una squadra poi, nello specifico, senza difesa, visto che la Paganese ha “dovuto”, nel senso letterale del termine, segnare due gol per benevola concessione di un reparto che riesce ormai ad andare in confusione anche solo di fronte a qualche banale calcio piazzato. Una squadra di seguito senza centrocampo, se è vero che ormai Mezavilla non ne azzecca più una, mentre Gatti naviga alla ricerca di una sedia da regista che deve aver smarrito in uno degli ultimi ciack della sua carriera. Una squadra infine senza attacco, visto che il solo Mazzeo riesce a dare un senso alla sua presenza, ma lo fa nel deserto totale del gioco e della collaborazione, tanto più che l'unico vero centravanti che c'era in circolazione è stato spedito a Treviso, per la ragione, dicono, che fosse troppo grasso, mentre i magri e neppure slanciati che sono rimasti ci danno, come si vede, soddisfazioni infinite. Una squadra a pensarci bene probabilmente ormai anche senza guida, visto che, esattamente come nella prima prova, Pagliari è partito bene per perdere poi slancio e sostanza. E due prove fallite nel calcio non accettano purtroppo repliche! Una squadra, dopo tutto ciò, ci verrebbe da dire, anche senza futuro, se non ci soccorresse ancora una flebile speranza che qualcosa possa succedere per cambiare il corso delle cose. Illusione, si potrebbe dire. E forse non si sbaglierebbe di troppo.

Claudio Cagnazzo - Il Messaggero