18.5.09

Onore alla Paganese, orgoglio di Pagani.



E' fatta. La Paganese conquista il suo passaporto, per la Prima Divisione 2009-2010, con merito rendendo onore ad una città in una stagione importante per la società cara al Presidentissimo Trapani che, a suon di trionfi da sei anni, continua a regalare soddisfazioni al popolo azzurrostellato. Una domenica senza grandi scossoni che ha confermato i pronostici della vigilia con le maggiori motivazioni di Pescara e Taranto le quali hanno avuto la meglio sulle rispettive antagoniste Cavese e Sorrento mentre gli azzurri si ergevano a difesa del decimo risultato utile consecutivo, sul sintetico del "Menti", prezioso per blindare, a doppia mandata, una salvezza sacrosanta trascinatasi anche oltre il dovuto per ciò che aveva espresso l'undici di Capuano durante la stagione. Per l'intero campionato abbiamo parlato di miracolo e la società, dal punto di vista di gestione, l'ha costruito soprattutto a gennaio con la sagacia degli interventi sul mercato del Direttore D'Eboli e sul campo per l'intero anno, invece, dal tecnico Capuano. A Castellammare s'è giunti privi del sette polmoni Berardi, squalificato, con Fanasca infortunato e con il brasiliano Diogo che ha deciso di festeggiare in anticipo la salvezza partendo per la propria patria con qualche giorno d'anticipo. Le vespe avevano l'obbligo di vincere per poter scegliere il miglior avversario nei play-out, gli azzurri puntavano invece a confermare le proprie doti di collettivo granitico dove nel girone di ritorno non ha fatto breccia quasi nessuno. La Paganese voleva a tutti i costi questa salvezza ottenuta con grande determinazione grazie anche alla disponibilità data da uno stuolo di ragazzi che ha lavorato con tanto impegno e professionalità seguendo alla lettera la metodica Capuano che continua a produrre risultati da incorniciare. L'ha ritenuta, il tecnico salernitano, il suo miglior capolavoro sul campo, l'impresa da incorniciare ed ha tante ragioni, sposando a gennaio una causa da far tremare i polsi a chiunque. Bravo il tecnico nel ripartire anche per riconoscenza verso un Presidente che l'aveva difeso a spada tratta nell'unica contestazione ricevuta dopo la sconfitta nel derby interno con la Cavese. Lui ci ha creduto, ottimizzando quello che la società gli poteva offrire in quel momento di ristrettezze economiche, aumentando e chiedendo risposte suppletive come impegno ed applicazione ad un gruppo fantastico che s'è uniformato e plasmato verso un traguardo su cui pochi ci speravano. Ritengo questa vittoria straordinaria se pensiamo ad una squadra senza ad un attaccante di categoria che aumenta il valore di chi ha dato tutto per sopperire a questa mancanza come i vari Zarineh, Lasagna, Fanasca, Diogo e Di Cosmo in precedenza. Parlando di numeri è giusto tributare ed esaltare la muraglia difensiva azzurra risultata la migliore del campionato con 29 reti al passivo che ha inciso in maniera determinante sulla salvezza. Un bravo particolare a Melillo per aver avuto la tranquillità di difendere la porta azzurra in un momento delicato del campionato dovendo subentrare ad un portiere di grande esperienza come Pantanelli, merito condiviso anche con chi ha fatto questa scelta. Melillo ha chiuso il campionato senza subire una sconfitta meritandosi la copertina della pagina della Lega Pro del Corriere dello Sport di sabato scorso che presentava i portieri più giovani e bravi del campionato. Spero che Vincenzo sia uno dei punti di partenza per la prossima stagione dove non si smantelli un gruppo innanzitutto di grandi professionisti, sinonimo di garanzia per il calcio.

Peppe Nocera - Paganese.it