5.6.09

Capuano felice: «Potenza per me è come il Real Madrid».



Lo chiamano il tecnico dei miracoli ed il Potenza ha così deciso di scommettere su di lui per risalire immediatamente la china dopo la retrocessione. Ezio Capuano ha già trovato "casa" dopo aver condotto in salvo la Paganese: ha sposato il progetto del vulcanico Postiglione e si prepara ad una nuova stimolante avventura, portando ulteriore linfa e prestigio alla scuola di allenatori salernitani: preparati, competenti, apprezzati un po' ovunque tranne che in "Patria". Da Novelli a Provenza, passando per Capuano e Chiancone, senza sottovalutare gli uomini di "provincia", quelli che sgobbano ancor di più per imporsi e lanciarsi. Una cosa è certa: messi insieme, in una sorta di cooperativa, potrebbero insegnare calcio a molti. Peccato che proprio lì dove son nati e maturati non vengano proprio presi in considerazione: «Forse - ci scherza su Ezio Capuano - per allenare la Salernitana dovrò vincere la coppa Campioni». È il cruccio di tutti quanti loro sedersi un giorno sulla panchina granata, seppur fingano un totale disinteresse. Per ora viaggiano fuori provincia alimentando di prestigio la cooperativa degli allenatori salernitani. Raffaele Novelli, l'unico che ha avuto il privilegio di avere l'Arechi dalla propria parte (tutti gli altri hanno sempre affrontato i granata da "nemici), si gioca domenica prossima con il suo Foggia di stampo zemaniano l'accesso alle finali play-off per la serie B. Nicola Provenza ha già mezzo piede in finale dopo il pareggio di Avezzano e spera di superare il Pescina per avvicinarsi al grande sogno: conquistare la prima promozione di una carriera rispettabilissima. Ezio Capuano, che è un po' la bandiera del calcio salernitano in Italia, ha deciso di accettare l'offerta del Potenza. Voleva la serie B, ha poi optato per la seconda divisione sorprendendo un po' tutti: «Ma non chiamatelo declassamento - tiene a precisare - A Potenza mi hanno offerto un biennale quando negli ultimi anni hanno tutti riposto in me una fiducia limitata. Ciò vuol dire che intorno a Capuano ci sono aspettative enormi. Questa piazza ora per me vale quanto il Real Madrid». L'unico che resta alla finestra, dei "big" salernitani, è Roberto Chiancone, stufo ormai di un calcio fatto di troppi compromessi. Dai big del capoluogo ai lavoratori stacanovisti della grande provincia: il cavese Raffaele Sergio ha appena rinnovato con l'Aversa Normanna dopo averla condotta in salvo in seconda divisione; il giovane Matteo Pastore, nocerino purosangue, sta guidando i rossoneri verso i play-off nazionali di serie D; Salvatore Nastri, ebolitano, domenica ospita il Genzano e si prepara a brindare alla seconda salvezza consecutiva alla guida del S.Antonio Abate (all'andata ha vinto 1 a 0 sul campo del lucani). E per finire Alessandro Erra, giovane allenatore di Pellezzano, dovrebbe diventare il secondo di Gaetano Auteri a Taranto. Per dimostrare che Salerno è la scuola per chi vuole imparare calcio.

Il Mattino