Con la stagione calcistica 2008/09 della Lega PRO avviata verso la conclusione, in quanto restano da giocare soltanto le finali play-off, in molte società, sparse da nord a sud Italia, suonano già i campanelli d’allarmi per l’iscrizione al campionato 2009/2010.
Per capire come sia malato il mondo del calcio della terza serie, e che occorre il prima possibile una riforma (non basta cambiare soltanto il nome!!!) da parte della Lega, basti pensare che su 36 squadre militante nei due gironi di Prima Divisione ben 9 società (Avellino, Cosenza, Foligno, Lecco, Monza, Pisa, Taranto, Treviso, Venezia) sono alle prese con problemi economici di gestione.
Partiamo dalle retrocesse dalla serie B: Avellino, Pisa e Treviso.
In Irpinia la situazione è delicatissima. Società piena di debiti ed iscrizione in Lega PRO realmente a rischio come conferma l’amministratore unico Massimo Pugliese in un comunicato di alcuni giorni fa: “Al termine della stagione calcistica, comunico ufficialmente l’intenzione che questa proprietà già l’anno scorso aveva maturato e che non aveva poi posto in essere, nella speranza che altri imprenditori manifestassero la volontà di rilevare il club. Tale intenzione, visti gli impegni legati alle importanti e complesse iniziative imprenditoriali avviate, non può più essere accantonata. Per questi motivi l’U.S. Avellino, se ancora controllata dall’attuale proprietà, non iscriverà la squadra al prossimo campionato di Lega Pro e la società verrà ceduta gratuitamente, alla sola condizione che chi si propone acquirente dimostri di avere la capacità finanziaria di procedere all’iscrizione al campionato di Lega Pro”
Identica situazione anche nel settentrionale sponda Treviso. Come l’Avellino, la società è colma di debiti (fino a qualche mese fa si parlava di un buco di 15 milioni di €) con l’attuale presidente Ettore Setten deciso a “chiudere” con il calcio cedendo il club. “Entro il 30 giugno risolverò tutti i problemi, pagherò tutti quelli che avanzano soldi dal Treviso Calcio. Dal 1° luglio lascerò il calcio - afferma Setten - dedicandomi esclusivamente alle mie aziende ed alla mia famiglia. Entro fine mese presenterò al Comune il bilancio informandoli delle mie intenzioni”
Pisa: terza retrocessa, identici problemi. Nei giorni scorsi il presidente Pomponi ha chiesto pubblicamente un aiuto imprenditoriale altrimenti niente iscrizione in Lega PRO. "Mi assumo il 101 per cento delle responsabilità per la retrocessione della squadra. Però oggi più che mai mi sento solo e non mi sento in grado di affrontare economicamente un campionato come quello di Prima Divisione. Si tratterebbe di un vero e proprio bagno di sangue e per questo chiedo un aiuto concreto. Da solo non posso più andare avanti e in questo momento mi sarei aspettato non tanto l'aiuto da parte degli imprenditori ma quantomeno dalle Istituzioni, a salvaguardia di un bene che appartiene alla città”. A tutto ciò si aggiunge anche il deferimento alla Procura federale del presidente e della società nerazzurra su segnalazione della COVISOC (Commissione di vigilanza della FIGC per le società di calcio)
Restando nel settentrione situazioni leggermente differenti per Lecco, Monza e Venezia in quanto esistono trattative ben avviate per la cessione del club.
A Lecco, formazione salvatasi ai play-out quest’anno ai danni della Sambenedettese, il presidente Romano non ha nascosto la volontà di cedere la società, in tal senso si è già attivato un gruppo di imprenditori locali pronti a rilevare l’intero pacchetto societario della società blu - celeste.
A Monza negli ultimi giorni inaspettato rinvio per il passaggio delle consegne tra la vecchia e la nuova società, come ci conferma l’attuale presidente dei lombardi "Era tutto pronto i legali della cordata hanno rinviato l´incontro per firma del compromesso alla prossima settimana. Resto tuttora fiducioso".
Una precisazione anche sulla nuova cordata e sul nome di Marco Ferrante, che non si tratterebbe dell´ex attaccante di Torino e Inter, ma di un consulente omonimo. La cordata - che a giorni chiuderà la trattativa - avrebbe scelto Giuliano Sonzogni come tecnico per la prossima stagione.
In dirittura d’arrivo, anche, le trattative in laguna. Dovrebbe essere il 18 giugno il giorno della cessione dell’intera società gestita attualmente da Poletti all’imprenditore iraniano Shahrdad Golban. Infatti, dopo tante parole ora ci sono anche fatti concreti che il passaggio stia per avvenire. I bilanci sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in carica e gli stessi, certificati, sono stati recapitati ai commercialisti degli imprenditori della cordata estera.
Scendendo giù per la penisola problemi societari e richieste d’aiuto imprenditoriali anche in Umbria, sponda Foligno. Questo il succo della conferenza stampa del presidente Maurizio Zampetti: “Siamo disponibili a cedere la mano. Abbiamo analizzato la stagione appena conclusa ed insieme ai soci abbiamo constatato che una società che ha raggiunto ottimi livelli come la nostra e che ha creato entusiasmo ed attenzione in città, è normale che abbia creato anche importanti aspettative. Proprio per questo - ha spiegato ancora Zampetti – è un dovere della società favorire queste ambizioni. Così abbiamo deciso di aprire ancora di più le porte a chiunque volesse partecipare sotto qualsiasi forma anche acquistando l'intera società. Alla vigilia di scadenze importanti e per la programmazione della prossima stagione crediamo che questo sia il momento migliore”
Situazione delicatissima in casa Taranto. Il presidente Blasi ha deciso di mettere fine alla sua avventura da timoniere del club rossoblu. “Abbiamo inviato una lettera al Comune di Taranto - dichiara il presidente Blasi - dove diciamo che la Società è simbolicamente nelle mani del Sindaco. Il Sindaco, infatti, può trovare immediatamente altre persone disposte ad acquistare la Taranto Sport". Blasi fa sul serio e se qualcuno fosse interessato all'acquisto della società agevolerà il passaggio delle quote, "certo, noi agevoleremo sicuramente il lavoro. Vorrei, però, rassicurare i possibili imprenditori che volessero avvicinarsi al Taranto. La società non ha debiti, ha solo delle vertenze con due calciatori appartenenti all'era Pieroni. Tra l'altro, se questi impegni non verranno rispettati, non ci si potrà iscrivere al prossimo campionato".
Problemi societari anche nel profondo sud per le casse del neo-promosso Cosenza. All’indomani della vittoria del campionato si dimise incredibilmente l’intero CDA, suscitando subito tanta preoccupazione in città per la stagione successiva. Il campanello d’allarme, però, non è passato inosservato in quanto professionisti, imprenditori, associazioni, istituzioni, privati, stanno lavorando a delle idee progettuali al fine di assicurare il meglio a questa società.
Bisogna ricordare anche, che nella stagione che sta per volgere al termine sono state create ben due nuove società, che hanno rilevato le precedenti dichiarate ufficialmente fallite, rispettivamente a Busto Arsizio per la Pro Patria (in lotta, ironia della sorte, nei play-off) e a Pescara.
Situazione complicata anche per la Pistoiese e la Sambenedettese, due compagini che sono appena retrocesse in Seconda Divisione dalla Prima.
Non sappiamo come si evolveranno le situazioni sopra descritte, ma di una cosa siam certi: in una categoria priva di introiti come la Lega PRO non si può fare il passo più della lunga.
Per la Lega si prospetta un’ennesima estate non calda ma caldissima.
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