ACQUASANTA TERME. Chi ha detto che questa Paganese è una squadra costruita ex novo? Non è così. E non centra nulla che i confermati rispetto alla scorsa stagione siano solo tre calciatori. Tutto il resto è giá carta conosciuta. Palumbo s’è tirato dietro il suo esercito fidato per costruire la nuova Paganese, luogotenenti e semplici soldati, tutti insieme appassionatamente.
• Conti alla mano ci sono giá tre gruppetti che formeranno la colonna portante della formazione. In primis il gruppo di quelli del Melfi: Palumbo si fida ciecamente di chi lo ha accompagnato nella salvezza in Lucania. C’è Tufano, ultimo arrivato, ci sono poi Gambi, Sciannamè, Ferdinando Castaldo e Mitra. Insomma quanto di meglio potesse portare via con se dall’esperienza lucana. Figli del Melfi ma non solo. Un altro gruppetto ben rodato è quello che ha partecipato alla storica cavalcata del 2006/2007, promozione in C1 sotto la guida dello stesso Palumbo: Ibekwe ma anche Izzo, oltre a Pasquale Esposito ed ancora Gambi. I 4 ricordano benissimo quell’esperienza, sono ritornati per rilanciare la loro sfida in Prima Categoria. Li ha voluti con se il tecnico (Gambi giá lo aveva seguito in precedenza) e loro hanno risposto sull’attenti: come poter disobbedire al colonnello Palumbo? Del nuovo (vecchio) gruppo fanno parte poi anche due protagonisti del primo anno di C1. Pasquale e Giovanni Esposito, un cognome che vale doppio, due protagonisti che contribuiranno a far sentire profumo di casa. Un ritorno al vecchio dunque. Ironia della sorte: solo tre elementi sono stati riconfermati rispetto al campionato scorso. Cucciniello, Astarita e Lasagna. E Francesco Scarpa? Beh per far calare il poker si devono ancora aspettare sviluppi di mercato. Le offerte per il talento di Torre Annunziata non hanno convinto la Paganese. La societá aspetta ancora e poi valuterá: di questo passo non è escluso che il giocatore possa continuare la sua stagione con la squadra. Fronte mercato: si allontana la pista Zarineh, il giocatore non rientra nei piani del tecnico. Intanto spunta il nome di Iannelli.
Alfredo Fiorucci - La Città