2.9.09

Paganese, panchina a Pensabene.



Il tecnico palermitano: «In squadra giocatori importanti come Bacis e Monticciolo».

RAFFAELE CONSIGLIO Pagani. La Paganese riparte da Andrea Pensabene. Sarà lui a guidare la compagine azzurrostellata dalla prossima domenica. Quello con Pensabene era una matrimonio che doveva avvenire già alcuni anni fa e nemmeno a farlo apposta anche allora da sostituire c'era Pino Palumbo. Pensabene arriva a Pagani dopo appena due giornate di campionato con lo scopo di dare una svolta alla stagione che seppur iniziata da solo 180 minuti è già in salita. Nato a Palermo 51 anni fa ha iniziato la sua carriera di allenatore con le giovanili della sua città. La prima panchina da professionista arriva nel 1998 con il Trapani poi di seguito le esperienze di Cremapergo, Sciacca e Nissa in serie D. Nel 2002 vince il campionato ad Isernia e seppur portando la squadra in C2 lascia la panchina molisana. Riparte dal Milazzo con il quale ottiene un onorevole quinto posto. Igea Virtus, Gela, Martina e Manfredonia vanno ad arricchire il suo curriculum. Nella scorsa stagione siede sulla panchina del Sapri e lo porta fino alla finale persa contro la Nocerina. Quest'anno aveva già un accordo di massima con il Sapri però il direttore sportivo Ciccarone aveva stretto un patto che alla fine ha rispettato come ci conferma lo stesso dirigente del Sapri. «Spiace perdere un tecnico preparato ed un grande uomo ma sinceramente non me la sono sentita di privarlo di questa grossa opportunità. Eravamo in accordo che avremmo aspettato fino a giovedì e se fosse arrivata una squadra importante lo avrei liberato. Pensabene ha dimostrato di essere un ottimo tecnico e visto i rapporti che ci legano di stima e reciproca onestà ho accettato il suo volere». Già a Pagani ha pure ieri diretto il suo primo allenamento. Raccoglie l'eredità di Palumbo e soprattutto una squadra da ritrovare anche sotto l'aspetto del morale. «Il campionato è ancora lungo e ci sono tante partite da giocare. Non credo sia un dramma aver perso le prime due. L'importante è ritrovare la giusta concentrazione e rimettersi in riga per superare questo momento». La chance è di quelle importanti. «Sinceramente la scelta di allenare in D è stata mia per alcuni problemi familiari. Ho rifiutato lo scorso anno contratti in C2 ma di questo non ne sono pentito anche perchè quella di Sapri è stata una bella esperienza dove abbiamo vinto la coppa Italia e siamo arrivati in finale dei play off. Certo il campionato di Prima Divisione mi si addice di più e per questo sono grato al direttore D'Eboli per avermi dato questa grande opportunità. Se ho accettato questa sfida è perchè sono sicuro che si può far bene. Non dimentichiamoci che abbiamo fuori calciatori importanti come Bacis e calciatori nuovi come Melillo e Monticciolo che fanno la differenza in questo torneo. La mia promessa è quella di dare il massimo insieme ai ragazzi per il bene di questo club».

Il Mattino