Penso positivo, o meglio mi sforzo di pensare positivo. Non voglio credere infatti che la società possa essere stata così cieca da affidarsi alle sole richieste di mister Palumbo, ma abbia comunque gettato le basi per la costruzione di un progetto di squadra (intenzioni queste manifestate dalla società al termine della passata stagione) che non obbligasse a smantellare ogni anno. La mia delusione, al momento, nasce da due constatazioni: 1) Non sono arrivati giovani "importanti" da società con cui sembrava che la Paganese avesse intessuto rapporti; 2) Si respira aria di smobilitazione, vista la pochezza del materiale a disposizione (sembra quasi che tutti siano già coscienti di un destino segnato). A questo vorrei non credere perché la società ci ha abituato a lottare e a sperare nei momenti più difficili del proprio cammino. La prestazione di Foligno è però stata drammaticamente rivelatrice nel mostrare tutte le deficienze di un organico non all'altezza della categoria per almeno 5 undicesimi o quantomeno in uno stato di forma talmente precario da presupporre un'ulteriore forzatura nella preparazione da effettuarsi. Correre ai ripari oggi significa affidarsi agli svincolati o a qualche calciatore che rescinde il contratto senza aver mai giocato: una ulteriore scommessa. Mi ripeto, ma una squadra che poteva contare sulla migliore difesa del torneo doveva partire dalla conferma di quel reparto per provare il terzo miracolo in C1. Una nota positiva comunque la intravedo nei calciatori del reparto avanzato, tutti vogliosi ed anche con qualità di rilievo. E poi a questo punto si mettono in gioco un po' tutti, sia per le proprie qualità manageriali che per quelle di talent scout o ancora per la capacità di cogliere il vero affare del momento. Adesso è come se la Paganese dovesse di nuovo nascere nella mente di chi l'aveva concepita, in estate, in modo diverso da quello voluto da Palumbo. Se così non fosse significherebbe che un progetto vero, di quelli che si fanno con le alternative, considerando le ipotesi e le eventualità che il campionato ti sottopone, non c'era. Ma io penso positivo (o meglio prego affinché i miracoli si ripetano).
Carlo Avallone per paganese.it