Ci aspettavamo qualcosa di più alla vigilia della sfida con il Figline che a dire il vero, per quello che aveva fatto vedere nelle precedenti sfide, incuteva, nonostante zero punti in classifica, anche un certo timore. Sicuramente appariva meglio organizzata nella manovra e nei sincronismi tra i vari reparti poi però, per quello che abbiamo visto, il punticino conquistato è poca cosa. Ci siamo trovati di fronte una squadra impaurita e contratta, bloccata nella distribuzione del gioco e poco intraprendente. Tutte componenti influenzate dalla classifica e dal timore di sbagliare. La Paganese, dal canto suo, non ne ha saputo approfittare facendo quello che ha potuto (poco) e ritrovandosi a fine gare a ringraziare Melillo, che ha salvato sul colpo di testa di Fioretti destinato in fondo al sacco. Ora bisogna prendere quello che passa il convento ma è anche vero che non battendo questo Figline si confermano i limiti che ha questa squadra, costruita male, e che ora si sta cercando di modificare strada facendo, strada però sempre più in salita. Sulla carta bisognava sfruttare al massimo questo turno casalingo poi però all'atto concreto bisognava fare i conti con le limitate capacità fisiche. Dopo un discreto avvio con le continue sgroppate del volenteroso Sciannamè sull'out sinistro, non sempre coronate da cross alla perfezione, e dal buon avvio di Cucciniello, costretto poi ad uscire, nella ripresa tutto è diventato più difficile. Mancando una punta centrale, e con Ibekwe costretto ad inventarsi tale, poche sono state le penetrazioni in area e quando Giovanni Esposito o Sciannamè o Grimaldi si proponevano dal fondo al centro mancavano i centimetri per impensierire la retroguardia toscana. La manovra, poi, che partiva centralmente dai piedi di Monticciolo o di Berardi, non ha mai fornito quelle verticalizzazioni per i vari Tortori o Lasagna o lo stesso Ibekwe. Eppure in questa delicata situazione in cui la Paganese si trova voglio cercare di trovare, anche se mi rendo conto che è difficile, un lato positivo da cui ripartire. Partiamo dal fatto che la difesa schierata a fisarmonica, passando a seconda delle situazioni a tre o a cinque, finalmente non ha subito reti. A proposito di difesa e difensori ha lasciato tutti sorpresi l'assenza di Pasquale Esposito, neanche in panchina. Mister Pensabene ha commentato l'assenza per una questione fisica. Intanto abbiamo notato un dispositivo difensivo che s'è disimpegnato discretamente con una coppia centrale che s'è mossa bene mentre ci preoccupano le mancanze di idee a metà campo dove si cerca di fare il compitino senza che nessuno prenda in mano la squadra e la faccia girare. Altro tallone d'Achille, anche se in emergenza, è l'attacco. In quattro gare ha realizzato tre reti di cui una arrivata su di un'autorete. Pochi, ancora troppi pochi, per un reparto che ogni anno non si migliora mai. Con il Figline è dunque arrivato il primo punto della stagione, di vittorie per ora nemmeno l'ombra. Incartiamo questo punticino ed andiamo avanti perché quest'anno la strada è in salita, terribilmente in salita.
Peppe Nocera per Paganese.it