Il presidente Trapani scatenato contro l’arbitro. Il capitano Bacis: quel rigore non c’era.
RAFFAELE CONSIGLIO Pagani. A leggere il risultato, 3 ad 1 per il Como, sembrerebbe una disfatta. Ma chi ha visto la partita ha bene in mente come è maturato questo risultato. Il risultato non deve trarre in inganno perché la Paganese ha giocato una delle più belle partite dell'annata e la sconfitta è stata frutto degli episodi. L'espulsione di Esposito prima, che ha lasciato la squadra in 10 per 40 minuti, ed il rigore inventato dalla giacchetta nera di turno poi hanno condannato oltre il dovuto la compagine allenata da Palumbo. Il primo a presentarsi in sala stampa è proprio il capitano Bacis che racconta l'espisodio del rigore che lo ha visto protagonista in negativo. «Ho stoppato la palla con il petto e poi l'ho lasciata scivolare a terra. Cadendo la palla ha sfiorato la mia mano ma ero solo e non c'era nessun calciatore del Como vicino a me. L'arbitro ha fischiato l'infrazione ma io gli ho ricordato che la regola dice che per essere fischiato un rigore bisogna interrompere volontariamente una chiara occasione da gol o creare un danno grave all'avversario. Cosa che nella situazione che ero io non sussisteva. Lui però non ha voluto sapere ragioni ed è rimasto fermo sulla sua posizione. Poi ci si è messo anche il segnalinee che sotto il sottopassaggio mi ha prima fatto la linguaccia e poi spinto. Io per non arrecare danni alla squadra e non incappare in squalifiche ho lasciato perdere e non alimentare l'accaduto. In 15 anni di carriera è la prima volta che mi capita una cosa così». Il capitano poi parla della gara. «E' un peccato perché abbiamo giocato bene ma siamo stati puniti dalle ingenuità. Chi ha visto la gara si è reso conto che il Como ha vinto con due tiri e mezzo in porta. Era questa una gara che valeva doppio perché contro una diretta concorrente per la salvezza però non dobbiamo fasciarci il capo ma guardare in avanti perché quello che ci conforta è la buona prestazione che abbiamo fatto. Se continuiamo a lavorare così e giochiamo come oggi certamente anche i risultati non tarderanno ad arrivare». Affranto anche il tecnico Palumbo che confidava nella seconda vittoria della sua gestione. «Dopo una gara così non è facile trovare le parole giuste. Abbiamo giocato bene, retto alla grande il confronto con i nostri avversari. Peccato per le ingenuità che poi alla fine si pagano. Se fossimo restati in campo 11 contro 11 credo che alla fine potevamo anche vincerla questa gara». Lapidario sull'arbitraggio. «Nel calcio anche gli arbitri possono sbagliare». Da segnalare che al termine della gara vibranti sono state le proteste del presidente Trapani verso la terna arbitrale ed è lecito attendersi, a questo punto, anche una forte multa. Come dire oltre al danno anche la beffa.
Il Mattino