La sconfitta di misura contro la capolista Novara è lo specchio delle ultime prestazioni della Paganese che offre delle gare su buoni livelli sotto il profilo della manovra, dell'intensità e della tenuta fisica ma che poi pecca per distrazioni individuali. Due le carenze che ne stanno condizionando il cammino. La prima è rappresentata dalla difesa. Il reparto arretrato azzurro è il più perforato del torneo al giro di boa con 29 reti al passivo, l'altra è l'inconsistenza dinanzi ai portieri avversari. La manovra anche ieri, soprattutto nel primo tempo, è stata fluida ma si concretizza poco, manca la punta che nei sedici metri finali capitalizzi tutto il lavoro di squadra. I numeri parlano chiaro e tondo. Nel girone d'andata, appena archiviato, la Paganese ha racimolato solo undici punti frutto di due vittorie, cinque pareggi e ben dieci sconfitte. Se con Pensabene sono arrivati, nelle nove uscite del tecnico palermitano, tutti pareggi sino ad ora con Palumbo, prima versione e seconda, il segno X latita anche se oltre alle sconfitte sono giunte le uniche due vittorie. Poco, troppo poco in diciassette gare, meno della prima stagione degli azzurri in C1 quando Scarpa e compagni racimolarono in quel disastroso avvio quattordici punti. Il quadro ora è chiaro sia al tecnico che al Presidente il quale deve nell'imminente mercato di gennaio individuare le pedine per cambiar rotta al campionato. Al momento servono quattro - cinque elementi, con altrettante partenze, per ridisegnare una squadra che manca di elementi cardini e di esperienza soprattutto in attacco dove dovrebbe essere rinnovata la coppia titolare oltre ad un difensore centrale, un esterno sinistro, ed un centrocampista centrale anche se in tal ruolo si potrebbe decidere di farne a meno. Intervenire sul mercato è doveroso e necessario se si vogliono apportare quei correttivi per cercare di invertire la rotta. Non sarà facile farlo per le possibilità della società che dovrà essere brava per individuare gli elementi giusti ad un costo contenuto. Proprio ieri in tribuna tutti hanno notato la presenza dell'attaccante paganese Gianni Califano che voci sempre più insistenti danno vicino ad indossare finalmente l'azzurro stellato. Sarei felice di vederlo calcare il terreno del "Torre" per alcuni motivi. Primo perché è paganese e giocherebbe con il coltello tra i denti tutte le partite, secondo credo che dal punto di vista economico non ci dovrebbero essere problemi in quanto per Califano sarebbe solo una scelta di cuore e d'amore verso la squadra della sua città, terzo non vedo in giro calciatori che potrebbero offrire una qualità ed un'esperienza superiore a Califano. Mi auguro che il matrimonio possa avvenire e sarebbe un bel colpo di mercato, una scelta non solo romantica anche perché in area di rigore a 38 anni credo che Califano possa ancor far male in Prima Divisione dove in tanti anni ha realizzato oltre cento reti e non posso pensare, se sta bene fisicamente, che abbia dimenticato come si bucano le porte avversarie. Intanto domenica, subito prima delle festività natalizie, in campo per la prima di ritorno, arriva il Lecco ed oltre ai futuri movimenti di mercato di immediato c'è da battere l'undici lombardo per iniziare nel migliore dei modi il girone di ritorno.
Peppe Nocera - paganese.it