19.2.10

La Gioventù diventa maggiorenne.



Il 23 febbraio del 1992, con la Paganese in piena corsa per la vittoria del campionato di Eccellenza che poi alla fine stravinse capeggiata dal bomber Peppe Orlando, nel panorama ultrà locale vede la luce una nuova espressione del tifo organizzato, la Gioventù Azzurra. Tra i fondatori voglio ricordare Antonio Campitiello, attualmente corrispondente da Pagani de "La Gazzetta dello Sport". Nel corso degli anni la denominazione si tronca nella sola Gioventù ed il testimone passa nelle mani di Sabino Russo che attualmente la rappresenta degnamente. Come gli altri gruppi della Nord, la Gioventù, da sempre in qualsiasi categoria ed in qualsiasi città dove gli azzurri sono scesi in campo, sono stati presenti al fianco di un ideale, quello di onorare Pagani e la Paganese. Era doveroso aprire questo pezzo con il sentito augurio ai ragazzi della Gioventù per il loro diciottesimo compleanno in tutti i suoi componenti che sostengono al di là di tutto i colori azzurrostellati. Intanto sarebbe doveroso oltremodo che la Paganese domenica, dopo la sosta del campionato, facesse un bel regalo alla Gioventù con una roboante vittoria contro il Varese dello spauracchio attaccante Ebagua che dopo il lungo infortunio dovrebbe rientrare proprio nella trasferta campana. Ho notato, a proposito del Varese, che durante le interviste del pre-gara tutti i calciatori azzurri non hanno dimenticato il comportamento poco etico-sportivo che assunsero i colleghi del Varese al "Franco Ossola" nella gara d'andata quando, nonostante gli azzurri fossero sotto di cinque reti, Buzzegoli e compagni, continuarono, impietosamente, a spingere sull'acceleratore contro una squadra ormai nell'angolo come un pugile suonato. Un atteggiamento che non andò giù a nessuno, al di fuori delle regole della sportività, che non passò inosservato e sicuramente se brindisi ci sarà per la Gioventù credo che al banchetto certamente non saranno invitati quelli del Varese. Senza dimenticare le cronache di scherno ed i servizi poco professionali che giunsero dalla Lombardia. Per tutti questi motivi credo che domenica la Paganese debba scendere in campo con il coltello fra i denti per vendicare, sportivamente parlando, quell'umiliante sconfitta che ha macchiato oltremodo un già deludente campionato sino ad ora. E' il momento che la città si stringa al fianco degli azzurri anche perche tutto si può dire ad Izzo e compagni tranne che non sudano la maglia. Ora non si può tornare indietro, gli errori sono stati fatti, come ha ammesso la società, quindi bisogna solamente sostenere gli azzurri verso quest'ennesima impresa biblica. Intanto in settimana, con l'infortunio di Melillo, la società ha deciso di richiamare a difesa dei pali azzurri l'esperto Pantanelli. Mi auguro che l'ex numero uno di Catania e Cagliari possa riscattarsi, rispetto alla parte conclusiva della passata stagione dove chiuse alle spalle proprio di Melillo comportandosi da grande professionista, e regalare qualche punto decisivo in termini di parate ad una difesa colabrodo che domenica dovrà necessariamente chiudere ogni spazio e limitare al minimo il raggio d'azione dei vari Ebagua, Carrozza e Neto Pereria.

Peppe Nocera - Paganese.it