25.3.10

Tra l'incudine e il martello.

Come sempre accade basta una vittoria per rincuorare tutti sul possibile ricongiungimento al treno play out. Sebbene il sottoscritto sia d'accordo con l'amico Peppe Nocera e sul racconto quasi epico della vittoria azzurrostellata e sulle speranzelle che vuole inculcarci Francesco Pepe, rimarcando anche le solite deficienze difensive, svolgo il mio consueto ruolo di critico, cercando di svestirmi della mia prima pelle di tifoso. Sottolineo che domenica scorsa la prestazione della Paganese contro gli stregoni beneventani è stata per la prima mezz'ora la migliore di tutta la stagione e avrebbe meritato una resa diversa dallo striminzito gol di Maisto. Qui riaffiorano tutte le considerazioni fatte per una intera stagione circa la necessità di avere in rosa calciatori con caratteristiche diverse e con un valore intrinseco diverso dagli attaccanti e dai difensori ora agli ordini di Palumbo, ma comprendo anche le difficoltà incontrate dal Presidente Trapani nell'operare sul mercato. Negli ultimi anni abbiamo plaudito e condiviso l'atteggiamento adottato dalla società che quando non ha ritenuto idonei alla causa azzurrostellata alcuni calciatori, ha rescisso contratti come fossero caramelle da scartare. Oggi ne sta pagando le conseguenze avendo perso una parte di credibilità e spero che questa sia venuta meno solo per questioni legate alle rescissioni. Per il resto se la Paganese è società sana, capace sempre di fronteggiare agli impegni presi, credo che nei prossimi anni non dovrebbero esserci problemi. Il prossimo futuro non so cosa ci riserverà, ma più che sperare nella salvezza ritengo che possa paragonare quello che ho nel cuore ai sogni di vincita al Superenalotto. A bientot.

Carlo Avallone - paganese.it