Due pareggi, quello della Paganese e del Pergocrema, che non cambiano nulla nelle parti basse della classifica. Due 1-1 che lasciano tutto come prima, nessun cambiamento, ma la pura consapevolezza che ormai la salvezza diretta è una corsa a due. E’ vero anche che ci sono Como e Lecco in prossimità, ma il calendario dà ragione alle due squadre del lago rispetto alle ultime due della graduatoria. Fra Paganese e Pergo intercorrono comunque 4 punti, distacco importante, ma non considerevole. La differenza la farà, come già detto, il calendario e le motivazioni delle due squadre. Tralasciando le dirette avversarie visto che solo la Paganese può acciuffarle e non loro farsi rimontare, tuffiamoci per un attimo nel nostro consueto flashback del lunedì, fermandolo alla gara di domenica.
Forse la stampa aretina non si aspettava un mezzo passo falso in casa del fanalino di coda, le contemporanee vittorie della Cremonese a Benevento e del Novara, che si avvia ad un trionfo in pompa magna. Una domenica inaspettata anche per l’Arezzo, passato in vantaggio poco prima della mezz’ora, sfruttando il solito errore difensivo, questa volta di Panini. Uno dei pochi errori del difensore ex Cavese che fa scattare il campanello d’allarme: se sbagliano anche i calciatori più esperti allora è davvero notte. Poi è stata brava la squadra a reagire, nel secondo tempo, grazie anche ad un’altezzosa superficialità della compagine di Galderisi, negligente nel non affondare il colpo del ko. Qui è salito in cattedra il centrocampo azzurrostellato, il reparto migliore di questa Paganese, quello che non dà preoccupazione e che da ieri si è ufficialmente impreziosito di un altro elemento: Carlo Vicedomini. Una gara da grandissimo per il suo secondo debutto con la maglia della Paganese. Ha preso le redini della linea nevralgica, è stato cercato a più riprese dai compagni ed è andato a dare manforte all’intero reparto che già era ben collaudata e che, fra i tre, era quello che ne necessitava meno. Tuttavia, è sempre un calciatore in più e lo si può sfruttare inserendolo in un centrocampo a tre, passando al 4-3-3 (come avevamo già pronosticato in questa stessa rubrica in tempi non sospetti). Il nuovo modulo però non favorisce le qualità di Izzo e soprattutto ha bisogno di un ariete lì davanti: saranno Zarineh e Giglio ad alternarsi in una staffetta stile Mazzola – Rivera, tormentone dei Mondiali del ‘70.
Per chi non se ne fosse accorto, Palumbo, nonostante il suo modo di fare e di parlare sempre molto pacato, ha detto di crederci ancora, di credere nei suoi calciatori e credere che si può preservare la categoria. L’appello però è da girare ad una buona fetta di pubblico che ieri è rimasta a casa o, peggio, ha preso la via dell’uscita dopo il vantaggio granata. Mancano otto gare, siamo a due mesi esatti dalla fine del campionato ed è ancora troppo presto per emettere sentenze. Giusto dire che la squadra è stata allestita male e non è stato fatto nulla per migliorarla, ma la fiducia non può mancare. Aspettando almeno fino al 9 maggio, con la speranza di giocarci tutto ai play-out. Popolo paganese, non alzar bandiera bianca!!!
Danilo Sorrentino - www.paganese.net