Delusione, amarezza, rammarico, scoramento e rassegnazione. Con questi sentimenti mi appresto a scrivere ormai uno degli ultimi articoli di questa rubrica per la stagione in corso. Il treno salvezza passava per Crema, ma ci è salita la squadra di casa che l’ha preso forse senza meritarlo per il gioco espresso, ma intanto l’ha preso. Alla Paganese resta il fischio del capostazione, il triplice fischio del signor Magno, che ha quasi definitivamente fatto cadere agli azzurrostellati ogni speranza di salvezza. Soltanto l’aritmetica dice no, ma la sensazione è che sia soltanto lei. Potrebbe emettere la sua sentenza già da domenica, anche se la Paganese facesse risultato contro il Perugia. Con la vittoria del Lecco, che attende il Varese già sicuro dei play-off, e almeno un pari della Pro Patria in casa del Monza, per la Paganese la retrocessione sarebbe anche matematica.
Ascoltando la diretta web a cura dell’Ufficio Stampa, mi risaltava alla mente l’eloquente frase del telecronista che diceva “Chiediamolo a Zarineh come si possono perdere partite in questo modo”. E’ vero, l’attaccante romano ha sbagliato un gol già fatto - emulando il suo amico dentro e fuori dal campo Lasagna che a Cremona fallì una palla-gol simile – ma il nostro campionato è stato caratterizzato da questi errori. Qualche settimana fa pubblicammo un video tratto dal film “Ogni maledetta domenica”, dove il coach Tony D’Amato, interpretato da Al Pacino, caricava i suoi ragazzi incitandoli a combattere su ogni centimetro, a non perdere neppure un centimetro per strada, perché il calcio è un gioco di centimetri. Quanti centimetri la Paganese ha perso per strada?! Potremmo costruirci il ponte sullo Stretto di Messina. Sia in difesa, con numerosissime amnesie ed interventi in ritardo, sia in attacco dove mancava sempre l’ultimo passaggio. E purtroppo anche a Crema si è evidenziata una lacuna che questa squadra si è portata dietro per tutta la stagione.
Volendo fare l’ottimista incallito, vedo un barlume di speranza. Domenica il Lecco attende il Varese, che ha sì raggiunto i play-off, ma è alla ricerca di un piazzamento migliore, poi nell’ultima giornata c’è il derby fratricida con il Como. Assodato che la salvezza la si può raggiungere soltanto con due vittorie, la situazione è questa: il Lecco deve perderle entrambe o almeno pareggiarne una; con due pareggi sarebbe ugualmente salva per una differenza reti che attualmente le sorride (per gli scontri diretti c’è perfetta parità: 2-1 e 1-0).
Poche parole sulle dichiarazioni post-gara di Palumbo. A Pagani si è sempre contraddistinto per l’invidiabile tranquillità e serenità che mantiene al termine di ogni gara. La sua caduta di stile mi ha sorpreso sinceramente e non è un bel segno di compattezza dell’ambiente, se poi la società meno di 24 ore dopo si dissoci dalle dichiarazioni del tecnico con tanto di comunicato ufficiale. Forse è la dimostrazione che anche Palumbo ora non ci crede più a questa salvezza.
Chiusura, infine, dedicata come sempre ai tifosi, ai quali abbiamo già dedicato una pagina del nostro portale. Davvero grandi, eccezionali, non retrocedono mai. Si sono sobbarcati altri 1600 km per assistere ad un’altra sconfitta. Oggi è davvero difficile auspicare a cose più grandi, ma nonostante tutto…AD MAIORA!!!
Danilo Sorrentino - www.paganese.net