29.4.10

Trapani convinto: "Andremo ai play-out".



Francesco Pepe PAGANI. È abituato a stare in prima linea, soprattutto nei momenti bui, quando va difesa a denti stretti la sua Paganese, mortificata da una classifica disastrosa e affossata da un cammino deficitario dall'inizio fino alla fine. Il presidente Raffaele Trapani è al suo posto, vicino ai suoi ragazzi. Non si tira indietro, cammina a testa alta nelle adiacenze degli spogliatoi, scruta il lavoro del gruppo che «non deve mollare», proprio come nello spirito del suo massimo dirigente, il patron come lo chiamano i suoi compagni di avventura. La battuta d'arresto di Crema ha fatto quasi saltare il banco. La Paganese è adagiata sul fondo, una lenta agonia mitigata dalla matematica che tiene gli azzurrostellati ancora in corsa per i play out. La gente è sfiduciata, la contestazione del martedì è esplosa inevitabile ma dal ventre del Torre la figura di Trapani ha fatto capolino ancora una volta, pronto a «metterci la faccia», come ama ripetere orgoglioso davanti a microfoni e taccuini. Un colloquio franco con un gruppo di ultras, delusi dall'ennesimo flop stagionale, mentre la squadra al completo lavorava sul manto erboso circondata da insulti e improperi di ogni tipo. «Non bisogna andare mai sopra le righe - ha affermato Raffaele Trapani, rivolgendosi ai tifosi assembrati dietro le recinzioni per contestare la squadra - gesti inconsulti e violenti nei confronti dei calciatori non sono tollerabili e macchiano la nostra immagine». Poche parole, essenziali per spegnere sul nascere i propositi "bellicosi" di qualcuno. Ci crede ancora Trapani, crede nell'impresa da parte dei suoi ragazzi, protetti dal tunnel del sottopassaggio e dall'ala del proprio presidente. «Il campionato va onorato fino alla fine - ribadisce Trapani - e resto convinto che questa squadra possa compiere l'impresa di centrare i play out. Mi confortano le prestazioni, il gioco espresso, anche se le occasioni clamorose fallite anche a Crema ci stanno condizionando». Parla liberamente Trapani, in alcuni frangenti sveste i panni da presidente e si cala nel ruolo di tifoso. Questo doppia interpretazione rende ogni discorso acceso, a tratti divertente, utile per sdrammatizzare una situazione critica come quella che sta vivendo la sua Paganese. Se si prova a guardare al futuro, al prossimo anno, ti stoppa con anticipo netto da inossidabile e grintoso difensore: «Il futuro si chiama Perugia - dice - quando i giochi saranno chiusi cominceremo a stabilire linee programmatiche da sviluppare con calma. Per ora ogni discorso lo lascio cadere, anche quello del ripescaggio». Da sette anni al timone della società, Trapani si apre nuovamente alla città. Nelle scorse settimane ha avuto contatti con l'imprenditore Vincenzo Belfiore, editore dell'emittente Quarto Canale intenzionato a rilevare la società azzurrostellata: «Dopo tante chiacchiere circolate su fantomatici acquirenti - sottolinea Trapani - Belfiore è stato l'unico vero interlocutore che si è seduto attorno ad un tavolo per dialogare. In verità c'è stato un pour parler iniziale cui non è stato dato seguito. Abbiamo fatto una nostra richiesta (un milione di euro ndr) che riteniamo equa per una società di Prima Divisione senza debiti e con bilanci sani, certificati sempre dalla Covisoc». Trapani non nasconde però un pizzico di stanchezza: «L'intenzione di cedere la Paganese c'è tutta - afferma - ben vengano nuovi acquirenti che investano nel calcio con entusiasmo. Qualora non dovessero esserci novità, ho sempre garantito alla città ed alla tifoseria la continuità, rispettando i parametri di una gestione oculata, senza affanni». Le sofferenze di un'annata storta cominciano a farsi sentire sullo stato d'animo di Trapani.

Il Mattino