Pagani. L’applauso del pubblico a fine partita è un valore significativo per la Paganese in vista del retour match dei playout. Allo stadio "Picchi" di Livorno la squadra sará comunque seguita da un notevole numero di sostenitori azzurrostellati. Non è finita, questo l’imperativo del presidente Raffaele Trapani. Il patron ha creduto nel raggiungimento dei playout quando sembravano lontanissimi, figuriamoci adesso che c’è bisogno solo di una vittoria, la più importante degli ultimi anni per la Paganese da lui firmata in tutto e per tutto. L’impresa è possibile anche se qualcosa probabilmente va rivisto da mister Palumbo rispetto alla sfida di domenica. Specie a centrocampo si è notata una mancanza di idee in fase di costruzione, annotazione fatta dallo stesso trainer di Venosa al termine del confronto, ma cosa ancor più negativa è stata l’assoluta mancanza di gioco sulle corsie laterali. Tutti sanno che il gioco di Palumbo diventa micidiale quando gli interpreti delle fasce riescono a correre per novanta e passa minuti e a puntare gli avversari in ogni frangente. Cose mai avvenute domenica scorsa. Il campo ha parlato chiaramente. In mezzo al campo Enzo Maisto è sembrato lontano parente del grintoso e duttile metronomo che aveva imparato a conoscere negli ultimi due mesi. Che le due giornate di squalifica gli abbiano annebbiato le idee e rallentato il ritmo? Probabile. Riportare l’albanese Memushaj in mezzo, al fianco di Vicedomini, appare una risorsa da sfruttare più che una effettiva necessitá. L’analisi della partita di andata non può prescindere dall’osservazione oggettiva di una completa mancanza di intraprendenza di Izzo sulla corsia di destra e dei terzini, sia Grimaldi ma soprattutto Sciannamè, che non hanno mai proposto un’azione degna di nota e un traversone o una giocata invitante per gli attaccanti. Sembra strano poi che Macrì non sia neanche stato portato in panca, avrebbe potuto dare molto di più al posto di Izzo che non il riciclato Tufano, giocatore fantasma della Paganese di questa stagione. Magari ci sbagliamo, magari Macrì non è al meglio della condizione, magari Tufano ed altri in allenamento assolvono bene il loro compito, tanto da meritare la fiducia del tecnico. Nei fatti, cioè sul campo, questo però non è avvenuto. E allora cambiare qualcosa nell’undici che scenderá in campo a Livorno appare indispensabile, perché se sugli spalti del "Picchi" potranno esserci tanti tifosi azzurri, sta di fatto che il gol purtroppo non potranno realizzarlo. Quella è una esclusiva dei calciatori. A Palumbo, dall’alto delle sua professionalitá, il compito di trovare la formula giusta.
Giuseppe Della Morte - La Città