20.5.10

Tra l'incudine e il martello: momenti di riflessione.

L'evento merita la giusta enfasi da parte di chi scrive, e sebbene sia spesso contrario all'utilizzo di una terminologia catastrofica o eccessivamente esasperata, credo proprio che la Paganese si trovi di fronte alla madre di tutte le battaglie, una lotta di 180 minuti in cui dare tutto ciò che non si è riusciti o saputo dare in una intera stagione per salvaguardare un vero patrimonio calcistico quale è la C1. Una partita del genere meriterebbe il tutto esaurito e non per i contenuti tecnici della gara in se, ma per i tanti significati che una permanenza nella serie C1 porta con se. Per la società significherebbe prendere atto che il calcio professionistico può essere fatto anche con poche spese, ma non senza i quadri tecnici adeguati (direttore sportivo in primis) e che la programmazione è figlia anche dei rapporti e delle amicizie che si sono suggellate con squadre di serie A e B; che la partecipazione di forze, e capitali freschi, alla gestione della società deve essere stimolata e non pretesa senza contropartite di qualsivoglia genere (incarichi in società o partecipazione alle decisioni). Per la squadra avrebbe il significato di un riscatto clamoroso e per alcuni di loro la possibilità di dimostrare di essere calciatori degni di questa categoria. Per il tecnico Palumbo una ipotetica salvezza lo farebbe apparire alla stregua di un novello Mago Merlino, capace di ricavare ottimo Champagne da una gazzosa di terz'ordine, e quindi proporsi per compagini con ben altre mire. Per gli Ultras sarebbe il giusto momento per fare una riflessione sul loro ruolo: protagonisti del tifo o tifosi spettatori come gli altri? Perché il loro ruolo quest'anno è stato tutt'altro che trascinante. Infine, per ovvio distinguo, il pubblico pagante e purtroppo, per sua naturale inclinazione, criticone e poco propenso a riscaldarsi per un traguardo minimo (anche se, ad onor del vero, abbastanza fedele nel seguire le sorti della Paganese), ma cosa mai si potrebbe fare in una cittadina come Pagani se non c'è una collaborazione economica più adeguata? Mi sono spinto troppo in avanti, forse perdendo di vista lo spirito battagliero con il quale domenica prossima, contro il nemico Viareggio, tutte le componenti dovranno, come un unico cavaliere, combattere e VINCERE.

Carlo Avallone per Paganese.it