18.6.10

Belfiore si ritira, la Cavese ad un passo dal fallimento.



Il sindaco Galdi annuncia il fallimento della trattativa con la cordata di Enzo Belfiore e la restituzione del titolo alla vecchia società. L’imprenditore paganese si è ritirato ad un passo dal lieto fine: non soddisfatte dalla precedente proprietà le spettanze economiche dei giocatori, che non hanno accettato compromessi. Sempre più vicino il termine del 30 giugno: ora l’incubo fallimento è davvero dietro l’angolo…

Notizie "drammatiche" per le sorti della Cavese: sono quelle emerse dalla conferenza stampa convocata d’urgenza, stamani a Palazzo di Città, dal sindaco Marco Galdi e dall’assessore allo Sport, Carmine Adinolfi. Un appuntamento servito ad annunciare, purtroppo, il "naufragio" della trattativa con la cordata capeggiata dall'imprenditore Vincenzo Belfiore.

Dopo molti accostamenti ed altrettante illazioni negli ultimi giorni circa l’acquisizione della società calcistica metelliana da parte di vari imprenditori, l’esito della vicenda allo stato attuale è del tutto sconfortante. “Il tema ‘Cavese’ è stato posto per diverse settimane al centro delle nostre attenzioni - così ha esordito il primo cittadino - e dopo diversi contatti con vari imprenditori interessati all’acquisto della società, sentiamo ora il dovere formale di restituire il titolo alla ‘vecchia’ proprietà”.

Alla base della decisione dell’Amministrazione, che ha colto tutti di sorpresa, giornalisti, cittadini e tifosi intervenuti, l’indisponibilità di Vincenzo Belfiore, l’ultimo nome caldo che circolava in questi giorni in via Balzico.

“Due sono stati gli imprenditori con cui abbiamo approfondito seriamente gli approcci: Gabriele Petti e Vincenzo Belfiore - ha spiegato Galdi - Il primo un solido imprenditore di Castel San Giorgio, che dopo aver preso visione dei libri contabili della società ha rifiutato di proseguire le trattative. L’altro, Belfiore, imprenditore edile di Pagani e proprietario di un’emittente televisiva privata, che era disposto a proseguire la negoziazione nonostante i debiti maturati fossero di gran lunga superiori rispetto a quelli dichiarati dalla vecchia proprietà”.

A far crollare il tutto ad un passo dal lieto fine (il sindaco ha riferito che ieri sera Belfiore aveva preparato già tutto l’incartamento per la fideiussione) la mancata soddisfazione della condicio sine qua non posta dall’imprenditore paganese per l'acquisizione della società, ovvero che ad occuparsi delle liberatorie dei calciatori, e quindi delle pendenze economiche nei loro confronti, fosse la vecchia proprietà.

“In tale ottica - ha continuato Marco Galdi - il patron Della Monica si è impegnato a contattare i calciatori per chiedere loro la riduzione delle spettanze, ma i giocatori non hanno accolto la richiesta. A questo punto, come Amministrazione, non posso più mantenere questo cerino acceso sulla Cavese”.

Quale sarà a questo punto il futuro della Cavese è un interrogativo che tormenta tanti in città, in primis ovviamente i tifosi, che hanno già patito tanti dolori per la maglia blufoncè. Certo è che il breve lasso di tempo (13 giorni) rispetto all’imprescindibile scadenza del 30 giugno, termine ultimo per la presentazione della domanda d’iscrizione al campionato 2010/2011, non autorizza assolutamente rosee previsioni. Anzi, con l'uscita di scena di Belfiore ed il ritorno del titolo nelle mani della vecchia proprietà, lo spettro fallimento appare quanto mai reale e prossimo, a meno di clamorosi ed al momento imprevedibili colpi di scena dell'ultima ora.

“Il mio invito - ha concluso il sindaco - è rivolto alla vecchia compagine societaria ed al patron Della Monica a fare un ulteriore sforzo ed a quanti vantano situazioni creditorie nei confronti del club a valutare seriamente le loro posizioni, per non far sì che l’incubo fallimento si tramuti in una triste realtà. Anche perché, se così fosse, otterrebbero molto meno del dovuto”.

Michele Lanzetta - ilportico.it