12.9.10

Il nostro caro Angelo: un derby dedicato a Del Favero.



Giancarlo Frasca Salernitana e Paganese accomunate da un gemellaggio che dura da anni ma anche dai tanti calciatori che hanno indossato nel tempo le due maglie. Tra questi Angelo Del Favero, scomparso nel 2001, l'indimenticato difensore che tra la fine degli anni '70 e la metà degli '80 militò prima con gli azzurro stellati e, quindi, con i granata. Il derby di domani sarà dedicato a lui. La Salernitana, di concerto con la Paganese, ha organizzato «Il nostro caro Angelo», per tributargli il giusto riconoscimento. Trevigiano, Del Favero arrivò alla Salernitana dopo aver vinto un campionato di C2 con la Paganese, nella stagione 79/80, segnando sei reti. Nella Salernitana Del Favero formò una coppia granitica con Maurizio Di Fruscia, la così detta «difesa coi baffi». Domani sera, prima del derby che ritorna dopo 27 anni, l'ultima volta fu il 20 marzo del 1983 al Marcello Torre di Pagani (0-0), risuoneranno le note della canzone di Lucio Battisti «Il nostro caro Angelo» e saranno distribuiti migliaia di volantini, invitando gli spettatori ad un lungo applauso. Ieri, quattro ex compagni di squadra di Del Favero si sono ritrovati nella sala conferenze dell'Isla Bonita Resort, nuova sede pre gara della Salernitana. Vulpiani, Chiancone, Leccese e Fracas hanno ricordato quegli anni, cercando di evitare la tristezza, come ha ribadito il responsabile comunicazione del club granata, Enzo Casciello. «Non potevamo dimenticarci di Angelo - ha detto il dirigente - la partita con la Paganese è stata l'occasione giusta per ricordare un calciatore eccellente e, soprattutto un grande uomo che ha lasciato cari ricordi in tutti noi». Sulle qualità dell'uomo oltre che del giocatore si è soffermato Roberto Chiancone, unico dei quattro ex compagni di squadra a non aver giocato anche a Pagani: «Anche oggi avrebbe fatto bella figura, lo paragonavano a Krol. Riusciva a dare il là a tante azioni di contropiede ma soprattutto aveva un carattere eccezionale. Anche negli spogliatoi non parlava molto ma, quando lo faceva, era determinante. La Salernitana di allora era prima di tutto un gruppo di amici. Ricordo le cene del mercoledì ma anche le partenze per i ritiri. Per noi non erano punizioni ma quasi delle gite tra amici». Sulla stessa lunghezza d'onda Fabio Vulpiani che lasciò Pagani assieme a Del Favero: «Devo tanto ad Angelo. Quando ci trasferimmo a Salerno io ero ancora all'inizio. La sua esperienza fu determinante per la mia crescita. Era un difensore eccezionale oltre che un grande capitano». Centotrentadue partite di campionato e 16 gol, 35 presenze in Coppa Italia con altre due marcature. Questo il ruolino di marcia di Angelo Del Favero con la maglia della Salernitana, vestita in quegli anni anche da Marco Fracas, autore tra l'altro di una doppietta nell'ultimo derby giocato al Vestuti quando la Salernitana vinse per 3 ad 1. I due abitarono insieme a Vietri sul Mare, a pochi passi dal mono locale di Maurizio Di Fruscia. «Eravamo come fratelli - ha detto Fracas - quando ho saputo della sua scomparsa è come se fosse venuto a mancare una persona di famiglia. Con lui ho diviso quasi nove anni della mia vita, vedendogli nascere anche la figlia. Spero che lunedì sera le due tifoserie sappiano lanciare un messaggio importante al mondo del calcio in suo nome». Un appello condiviso anche da Leccese che con Del Favero, Di Fruscia e Mattolini componeva la retroguardia granata di quegli anni: «Spero che sia un derby all'insegna della lealtà e dell'amicizia, come quella che legava noi calciatori tanti anni fa. Ricordo ancora le passeggiate nella Citroen Pallas di Angelo, entrambi capelloni, come due hyppie».

Il Mattino