5.10.10
Il Torre non cura il mal d'attacco.
di Peppe Nocera per Paganese.it
E arrivò anche il primo pari casalingo per la Paganese di Palumbo, sempre allergico a questo risultato, dopo tre vittorie consecutive. Era impensabile che si potessero inanellare sempre vittorie tra le mura amiche, anche se resta il rammarico per come è arrivato e contro chi è arrivato. A prima vista sembra un'occasione sprecata quella degli azzurri, che hanno iniziato come sempre alla garibaldina, o quasi, per poi calare nella ripresa come sempre è avvenuto da inizio stagione. Due le considerazioni su cui voglio soffermarmi, la condizione fisica e l'apatia e il mal d'attacco che ora, dopo quattro giornate, è conclamato. Bisogna ricordare che questo gruppo s'è formato a ritiro in corso con calciatori che sono saliti a Acquasanta Terme alla spicciolata ed il campo sta facendo emergere in questo avvio di stagione questa difficoltà. La Paganese, come ha sottolineato anche qualche calciatore nelle interviste di fine gara, va in riserva nella ripresa e contro un Ravenna chiuso a riccio, dopo aver sprecato alcune occasioni, l'impresa del poker di vittorie non si materializza. Gli azzurri partono sempre a mille e forse bisognerebbe saper gestire, come ho già sottolineato in altre mie riflessioni in merito, anche le risorse fisiche, a maggior ragione in questa fase in cui il serbatoio energetico non è ancora al massimo. A questo ci penserà il prof. Santarsiero che ha già dato prova delle sue capacità nel preparare fisicamente la squadra per darle un'autonomia di rendimento spalmata sui novanta minuti. Altra spia rossa che lampeggia è quella delle punte. Ieri s'è avuta la conferma che la coppia d'attacco Tortori-Tedesco non sta attraversando un periodo felice ed inevitabilmente influenza il rendimento della squadra. Se il primo ha la scusante di una settimana trascorsa a riprendersi da un attacco febbrile, il falco ex Marcianise sembra aver smarrito la corrente favorevole di avvio campionato. Eppure dall'inesauribile Triarico gli assist giungono ma, prima i difensori avversari e poi l'imprecisione propria, di gonfiare la rete non c'è traccia. Tortori è fermo a quota due, Tedesco e Magliocco a quota uno e questa volta in loro soccorso non è giunta nemmeno la soluzione alternativa di un centrocampista com'era successo nelle ultime giornate. Contro il Ravenna s'è avuta però ancora la conferma di Gabrieli tra i pali, gigantesco contro Cazzola quando è rimasto freddo e reattivo nell'intercettare la conclusione del numero sette romagnolo. Il giovane pipelet del Lecce sta confermando gara dopo gara le ottime indicazioni con cui era giunto in estate via Cosenza dietro consiglio anche di Petrocco. Da sottolineare anche l'ottima prestazione di Cuomo mentre c'è apprensione per l'infortunio al ginocchio destro di Martinelli augurandoci che si tratti solo di una botta. Non hanno sortito l'effetto sperato, tranne quello di Esposito, le sostituzioni da cui Palumbo si attendeva il cambio di marcia sia a centrocampo che in attacco. Greco in luogo di Casisa ha creato solo confusione a centrocampo. L'ex Sorrento in cinque minuti ha sbagliato una serie di passaggi, ha commesso falli a ripetizione oltre a beccarsi un'ammonizione eppure tutti in tribuna s'attendevano di rivedere finalmente all'opera il promettente Liccardo dopo lo spezzone di gara con il Verona alla prima giornata, puntando sulla voglia di mettersi in mostra e sulle sue capacità di dare smalto ad un reparto a corto di fiato e di idee. Impalpabile anche l'ingresso di Magliocco, poco incisivo negli ultimi sedici metri. Ora però, interrottasi la striscia di vittorie consecutive casalinghe, per la legge dei grandi numeri, speriamo sia giunto il momento di sfatare il tabù trasferta e, senza scomodare le fantasie del passato, la trasferta di Reggio Emilia potrebbe essere quella giusta.