25.10.10
Monza: il vero obiettivo è evitare l'ultimo posto.
Dopo un inizio di stagione così, il vero obiettivo della squadra non è evitare i play out, ma addirittura l'ultimo posto. Per non ripetere gli errori dell'ultima retrocessione in C2. Il punto di Stefano Peduzzi che analizza questo disastroso inizio di stagione.
Quasi quasi ci metto la firma. Non per un posto nei play off, ma per uno nei play out. Sì, perchè visto l'andazzo di queste prime dieci giornate, sarà dura anche evitare l'ultimo posto. Fortuna nostra c'è ancora il Como in questo momento che sta facendo peggio di noi, ma in riva al Lario hanno grossi problemi societari per un passaggio di consegne che non si concretizza e stipendi che non arrivano da mesi.
A Monza qualcosa ai piani alti sta accadendo e anche gli emolumenti stanno arrivando in ritardo. "Ma succede in tutte le società, non è una notizia" si è giustificato il presidente Salaroli settimana scorsa. Non è, a nostro avviso, una giustificazione. Perchè una società seria e in salute la si giudica anche dalla valuta dei pagamenti.
Per ora il segnale è arrivato: l'esonero di De Petrillo doveva arrivare dopo la scoppola di Gubbio, è giunto invece tre settimane dopo. Il tecnico toscano paga per non aver trovato una formazione base dopo tre mesi di lavoro e per alcune scelte azzardate. L'ultima è aver inserito Chedric Seedorf titolare in una sfida delicatissima come quella col Lumezzane, quando c'erano altri centrocampisti di gran lunga superiori rispetto al fratellone simpatico di Clarence. Non sappiamo ancora chi arriverà al posto di De Petrillo: la scelta è delicata e la società si è presa ancora qualche ora per decidere. Certo che in questo caso non bisogna piu' commettere errori: serve un tecnico "navigato", magari che conosca bene la piazza e l'ambiente monzese. Giuliano Sonzogni e Antonio Sala farebbero al caso nostro, ma non so se il comitato sarà d'accordo...
Purtroppo questa stagione mi ricorda purtroppo quella dell'ultima retrocessione in C2. Una squadra comunque di valore (i Samb e i Ferrario di oggi stanno come valore ai Ganci e ai Degano di allora); una difesa colabrodo; allenatori messi subito in discussione (ne saltarono ben quattro in quella tragicomica stagione); una società che commetteva errori a ripetizione.
Siamo seriamente preoccupati e lo stiamo dicendo da tempo. C'è ancora il tempo di raddrizzare la stagione, ma non si possono più commettere altri errori.
Stefano Peduzzi - www.monza-news.it