6.10.10

Ugo Gabrieli si tiene stretto il pari di domenica.

Pagani. Ci sono occasioni in cui è meglio accontentarsi del pareggio piuttosto che rischiare di perdere. La partita con il Ravenna di domenica è stata una di quelle, e la Paganese, dopo averci provato, specie nel primo tempo, ha capito che non c’era spazio per schiodare il risultato dallo zero a zero. Ma perché potesse essere possibile, è stato determinante l’apporto di due calciatori in particolare: il difensore centrale Gigi Cuomo, tornato in condizioni fisiche accettabili e autore di una prestazione coi fiocchi, e il portiere Ugo Gabrieli, pochi interventi ma determinanti per catturare il punto. «Queste sono le partite più difficili da giocare - dice l’estremo difensore giunto dal Lecce in estate -perché il Ravenna sta vivendo un momento complicato, con due sconfitte consecutive sul groppone, era prevedibile che sarebbero venuto a Pagani con l’intento di strappare un risultato positivo. Ci sono riusciti, perché al di lá della difesa ad oltranza, con nove giocatori dietro la linea della palla, hanno delle buone qualitá individuali e sono un buon complesso di squadra. Ci hanno chiuso tutti gli spazi, solo nel primo tempo siamo riusciti ad impensierirli sulle corsie laterali. Sono d’accordo con i miei compagni, questo è un punto importante per noi, perché gare così rischi di perderle e noi, particolarmente in casa, non vogliamo lasciare passare nessuno. Penso sia un punto guadagnato». Il primo pareggio casalingo della stagione ha fatto però storcere il naso a qualche spettatore. La squadra è apparsa effetivamente stanca, meno incisiva rispetto ad altre occasioni, sia con gli attaccanti che con gli esterni. A dire il vero non si possono bocciare Triarico e Lepri che il loro dovere l’hanno fatto per una cinquantina di minuti (poi le pile si sono scaricate), è mancata anche la mossa-rischio da parte di mister Palumbo. Altre volte aveva sostituito un centrocampista per far entrare una punta (Magliocco), stavolta ha preferito non farlo. Forse un centrocampista dalla maggiore fisicitá (Liccardo), e con un quoziente tecnico superiore a Greco, avrebbe fatto comodo a un certo punto del match. Ma come dargli torto? La gara si era incanalata su binari molto pericolosi e, con capitan Martinelli fuori perché infortunato, il tecnico di Venosa non se l’è sentita di sbilanciare troppo la squadra. E allora, viva la politica dei piccoli passi. Perché chi va piano, spesso, va sano e pure lontano.

Giuseppe Della Morte - La Città di Salerno