“Qualche punto di qua e qualche punto di là”. La frase è di Filippo Raiola al termine della gara contro il Ravenna. Si riferisce a una semplicissima politica dei piccoli passi che dovrebbe consentire a una squadra di conseguire la salvezza senza troppi patemi d’animo. E’ una frase che meglio fotografa il cammino della Paganese in questo campionato. Chi ci aveva pensato, preso dalla frenesia di novanta minuti strani, atipici rispetto alle precedenti tre partite casalinghe che avevano un po’ fatto correre la fervida fantasia? Adesso, alla luce della dichiarazione di Raiola, bisogna convenire che almeno un punto lo abbiamo messo in saccoccia; poco importa alla fine che la partita non sia stata quella delle aspettative della vigilia.
Sugli spalti al termine della gara regnavano sovrane un pizzico di rabbia per un risultato pieno mancato e la delusione per una prestazione ritenuta non proprio esaltante. I paganesi, tifosi sfegatati o no, hanno il palato fine e oramai ci avevano preso gusto a vincere sempre le partite in casa. L’abitudine – la saggezza popolare lo dice da sempre – è una brutta bestia. L’abitudine ti fa andare incontro a brutte delusioni o a improvvisi scossoni, specie quando quindici giorni prima ti eri fermato sui gradoni del “Torre” a fantasticare su quel secondo posto solitario in classifica a un solo punto dalla capolista Spal, quasi con un senso di vertigine, con una malcelata paura di cadere.
Ma, parliamoci chiaro, mica pretendevamo di vincerle tutte le gare casalinghe? Certamente no, specie se terremo sempre presente – anche per autoconvincerci – che questa Paganese è stata allestita con finalità di salvezza; un obiettivo bene inquadrato e definito per questo campionato.
Certo, la classifica è corta e basta un niente per sprofondare; così come basta una vittoria in più per trovarsi in vetta. Un motivo in più per tenere i piedi ben saldi per terra. Siamo ancora all’inizio. E allora la salvezza pensiamo anche a conquistarla rimediando “un punto di qua e uno di là” – come ha saggiamente sintetizzato Raiola al termine della gara. Sono punti, specie quelli ottenuti in casa, che qualche volta lasciano l’amaro in bocca per come maturano. Saranno accettati sicuramente meglio conquistati fuori casa; e – per la verità – sarebbe quasi ora, magari a cominciare da Reggio Emilia.
Barbara Ruggiero per Paganese.it