di Peppe Nocera per Paganese.it
L’ultima domenica di ottobre ha spazzato via, con la complicità di un fastidioso Eolo, le speranze di un ritorno alla vittoria della Paganese. L’ultima è datata 19 settembre nel giorno in cui si festeggia San Gennaro e quella terza vittoria di fila tra le mura amiche contro l’Alessandria, dopo quelle con la corazzata Verona e l’ostico Bassano avevano del miracoloso visti i precedenti avvii di stagione in Prima Divisione. I miracoli però non avvengono sempre e di miracoli la dirigenza Trapani in questi anni ne ha già fatti troppi per continuare a pretenderne altri. I miracoli non può farli sempre il tecnico Palumbo, la retrocessione dello scorso anno ne è una dimostrazione, dopo quello targato 2007 ed allora bisogna cercare nuove strade più realistiche per dare vita più tranquilla a questa Paganese che rivede, dopo il miracoloso avvio di stagione, i fantasmi di un campionato pieno di sofferenze. Ieri s’è assistito all’ennesima partita condizionata da episodi anche sfortunati che hanno condannato una squadra che però sembra ormai inerme dinanzi a queste situazioni, incapace di sovvertirli. La partita con il Monza doveva essere quella della rinascita. E' stata quella della disfatta, quella che nessuno si aspettava. Quarta sconfitta consecutiva, la seconda di fila tra le mura amiche, un solo punto raccolto nelle ultime sei giornate, nessun punto raccolto nelle cinque trasferte da inizio stagione. Questi i freddi e impietosi numeri che al momento mettono sul banco degli imputati, come sempre avviene nel calcio quando i risultati non arrivano, il tecnico Palumbo. In due mesi la Paganese è passata dal secondo posto, con gli stessi calciatori e lo stesso allenatore, al terz'ultimo con una rosa striminzita, a detta del tecnico. A questo punto urge una serena ed approfondita analisi del momento in casa Paganese, per comprendere i motivi di questa involuzione tecnica, di testa, in cui s’è infilata la squadra, da parte della società che ora deve prendere delle decisioni nette e secondo me verso due direzioni. Trapani e soci devono salvaguardare l’investimento di quattrocentomila euro fatto in estate per il ripescaggio e cercare a tutti costi di raddrizzare la rotta di una navicella che sembra aver perso la bussola nonostante le indicazioni del proprio comandante. La società in queste ore deve dare un segnale, forte e decisionale, per creare i presupposti di una rinascita alla vigilia di due difficili trasferte, la prima a Lumezzane da affrontare in piena emergenza difesa viste le assenze degli squalificati Panini e Sciannamè e dell’infortunato Esposito. Le soluzioni son chiare, se si ritiene opportuno, si dia fiducia a Palumbo affidandogli però qualche nuova pedina oppure si volti pagina puntando sulla classica scossa che può fornire il cambio tecnico tenendo sempre conto che almeno un elemento, semmai a centrocampo, con determinate caratteristiche dovrà comunque arrivare. Capitolo mercato. Se si deve attendere gennaio per prendere uno svincolato credo sia preferibile farlo giungere adesso ed averlo a disposizione entro un mesetto. Altro discorso se si riesce a giungere a calciatori già in forma campionato. In questo momento in casa Paganese non si può prescindere dall’effettuare delle scelte per rendere meno tortuoso un campionato iniziato sotto i migliori auspici che una ventosa domenica di fine ottobre ha spazzato via frettolosamente.