Carlo Avallone per Paganese.it
25.11.10
Tra l'incudine e il martello: momenti di riflessione.
Mi scuso innanzitutto per la prolungata assenza da queste pagine, ma un periodo così negativo meritava una attenta riflessione sulle motivazioni che hanno trasformato la Paganese da possibile sorpresa del campionato con annesse esaltazioni sul gioco e sui calciatori, alla completa deriva caratterizzata dalla "conquista" dell'ultima posizione di classifica. Dopo che gli amici che hanno scritto prima di me hanno sottolineato la grinta di Capuano (dialettica pura), l'onestà pedatoria degli uomini in campo e la sfortuna degli infortuni e delle condizioni atmosferiche avverse, vorrei, con possibile distacco, dire la mia. Onestamente una involuzione di gioco e di rendimento non me l'aspettavo, un calo forse, ma un tracollo come quello al quale abbiamo assistito era inimmaginabile. La qualità non eccelsa di molti calciatori unita ad un repentino calo di forma ha trasformato la squadra, rendendola vulnerabile e incapace di reagire. La domanda che mi pongo con più insistenza però è perché la società abbia voluto a tutti i costi la C1 con un esborso economico consistente per poi non attrezzarsi con un organico per lo meno decente. La crisi economica ha ammorbidito anche le pretese dei calciatori e quindi fatto calare il budget necessario per affrontare un campionato difficile e se vogliamo anche tecnicamente impoverito. Ribadisco un concetto semplice che molti addetti ai lavori ribadiscono continuamente: la costruzione della squadra non può prescindere da quattro elementi. Un portiere buono, un centrale difensivo, un centrocampista dai piedi buoni (non necessariamente eccellenti) ed un attaccante che sappia assicurare almeno dieci reti. La scoperta dell'acqua calda penserete, ma è la lapalissiana legge del calcio. Basta prendere ad esempio la serie A per rendersene conto considerando che comunque i calciatori potrebbero avere una annata storta. Averli però i quattro in squadra è fondamentale per la costruzione della squadra. Senza scomodare Mourinho o Van Gaal e altri paragoni folcloristici, il nostro Capuano certamente abile motivatore, non sembra abbia doti da Mago e sebbene riponga fiducia nelle sue capacità, dubito che con gli uomini a disposizione riesca a tirare la Paganese fuori da questa situazione, sportivamente parlando, drammatica. La gara con il Como, che poteva essere vinta con le clamorose occasioni non sfruttate, è sembrata un gara dilettantistica per la scarsa qualità messa in mostra da entrambe le compagini. Per questo ritengo che il ricorso al mercato urga più di quanto non si creda. Attendere ancora potrebbe costare caro anche in prospettiva futura e cioè in relazione alla ristrutturazione dei campionati. Altrimenti perché riacquistare una C1 quando non ci si può dotare di calciatori adatti alla categoria?