21.12.10
Con la Paganese, l'Hellas cala il poker.
Un poker gialloblù sotto l'albero di Natale. Un bel regalo per i tifosi dell'Hellas, per mister Mandorlini che assapora finalmente il gusto dei tre punti, per Gibellini e Siciliano finiti spesso e volentieri nel mirino della critica, per il presidente Martinelli che nei prossimi giorni dovrà sottoporsi a un delicato intervento chirurgico. Ceccarelli e compagni ritrovano la vittoria al Bentegodi dopo più di due mesi e il girone di ritorno inizia in modo completamente diverso rispetto all'andata.
In Campania una sconfitta che brucia ancora contro una vera e propria Armata Brancaleone, in casa una vittoria netta che conferma la differenza tecnica e tattica tra il Verona e la Paganese. Gli azzurrostellati di Capuano sono ultimi in classifica - e si vede - l'Hellas ha sicuramente qualcosa in più delle squadre che lottano per non retrocedere.
Il Verona è vinto, viva il Verona ma la vittoria con la Paganese non deve assolutamente creare facili illusioni come successe nel girone d'andata dopo il successo in trasferta sul Monza. I gialloblù dovranno dimostrare nelle prossime partite che hanno rialzato la testa e che possono evitare di guardarsi alle spalle ma il successo del Bentegodi regala due o tre sicurezze alla truppa di Mandorlini. Innanzitutto la squadra è più solida, più concreta e più ordinata. È vero che ha raccolto solo una vittoria nelle ultime partite ma è anche vero che con l'arrivo del tecnico romagnolo in panchina l'Hellas non ha mai perso, anzi ha gettato al vento partite che poteva vincere vedi quella di Lumezzane o in casa con il Pergocrema quando Selva e Le Noci hanno sbagliato un rigore.
Seconda considerazione positiva. I play out sono a due punti ma i play off sono a sei con sedici partite ancora da giocare e una condizione psicofica ritrovata, la rimonta è dura ma non impossibile. Infine va considerato anche l'influsso positivo che può avere il successo sui campani pochi giorni prima della sosta, dopo le vacanze di Natale il tecnico avrà ancora qualche giorno per lavirare, per trasmettere il suo credo calcistico ai giocatori, per recuperare infortunati importtanti come Maietta, Paghera o Russo.
La Paganese, in effetti, ha retto poco più di un quarto d'ora ma siamo tutti sicuri che i campani siano molto inferiori a Pavia o Pergocrema, Como o Monza? L'Hellas che ha ritrovato la vittoria al Bentegodi è parente stretto di quello che è sceso in campo nelle ultime domeniche. Solito 4-3-3 iniziale con Ceccarelli e Vergini centrali, Cangi e Scaglia sulle fasce, Esposito davanti alla difesa, Hallfredsson e Mancini a sostegno, Pichlmann, Selva e Le Noci in avanti con la possibilità per il fantasista di spostarsi alle spalle delle punte quando l'attaccante austriaco si avvicina alla Belva. Si parte al piccolo trotto, solito fraseggio orizzontale, troppo lento per essere vero ma alla prima accelerazione il Verona passa. Cangi per Selva, tocco indietro per Hallfredsson, sinistro dal limite, Ginestra si tuffa come un sacco di patate, la palla rotola in fondo al sacco. Passano solo pochi minuti e l'Hellas raddoppia con Le Noci che sfrutta la respinta di Ginestra dopo un gran colpo di testa di Selva. Alla mezz'ora il tris con Hallfredsson che fa doppietta su assist di Pichlmann, allo scadere del tempo Selva firma il poker grazie al regalo di Le Noci. La partita è già in archivio, la vittoria anche. Restano 45 minuti per fare qualche esperimento e per far segnare anche Pichlmann, tutta la squadra ci prova ma l'attaccante sbatte su Ginestra che dice sempre di no.
Finisce quattro a zero, l'Hellas è ancora vivo. Buon Natale gialloblù.
Luca Mantovani - www.larena.it