Il titolo del mio primo articolo del nuovo anno sulle vicende della nostra cara Paganese è quanto mai eloquente dopo le operazioni di mercato ufficializzate in questi giorni dalla società azzurra. Da Santo Stefano all’Epifania sono giunti alla corte di Capuano ben otto calciatori. I difensori Urbano, Radi, Santarelli e Imparato, i centrocampisti Gatti, Sanna e Lepore, l’attaccante Cortese. A questi otto nuovi arrivi ci aggiungiamo il portiere Ginestra e il difensore Fusco, giunti nei mesi scorsi sempre sotto la guida Capuano, e la voce arrivi sale a quota dieci. Una Paganese scatenata sul mercato, regina incontrastata delle operazioni di riparazione che ha rivoluzionato l’organico con una trasfusione sanguigna, dalla testa ai piedi, praticamente una squadra tutta nuova che ora il tecnico salernitano deve plasmare nel più breve tempo possibile. A quanto pare però o’ padron, dopo l’operato iniziale che è risultato fallimentare, non si vuole fermare, e' sciuto veramente pazzo e ha in serbo altri due colpi. Si dice i pezzi più pregiati, un attaccante di provata esperienza e forse un altro centrocampista. Il presidente Trapani con questo colpo di spugna ha, prima con il tecnico, esonerando Palumbo, poi con l’intera squadra, annullato tutto il lavoro estivo in sede di mercato. Un’ammissione di colpa vera e propria che non è stata suffragata da parole, visto il silenzio stampa, ma dai fatti. Come sempre a modo suo il Presidente ci ha messo la faccia, e non solo, e colto nell’orgoglio dalle tante critiche, a giusta ragione questa volta, ha piazzato, uno dopo l’altro, otto colpi in undici giorni. Se non è un record poco ci manca. La società il più l’ha fatto, accontentando in tutto e per tutto le richieste del tecnico tra le cui mani ora passa la palla bollente. Il compito più arduo è il suo, come è giusto che sia, per un allenatore che ha le responsabilità di amalgamare una serie di calciatori in una squadra vincente a partire dalla gara con il Pavia, la prima di sedici finali come sempre si dice in queste occasioni. La società il suo dovere l’ha fatto, capire se in modo egregio basta aspettare il responso del campo, per saperlo prima ci vorrebbe la zingara. L’augurio mio, e di tutti i tifosi azzurrostellati, è quello che le risposte siano positive e che si ritorni a vincere, un verbo scomparso dal vocabolario della Paganese da quattro mesi.
Peppe Nocera per Paganese.it