A forza di girarla, la polenta è pronta per essere servita, ma Bassano ha rischiato di bruciarla. A togliere la pentola dal fuoco ha provveduto quella lenza di Shadi Ghosheh, il terzino che si è inventato un numero da centrattacco puro, che se l'avesse azzeccato La Grotteria, Longobardi o il desaparecido Crocetti, ci avremmo speso fiumi di inchiostro. Invece l'ha fatto Ghosheh e il suo exploit di fattura pregevolissima dà un senso al tanto rimestare in pentola, sovente a vuoto, del Soccer Team. Trasmettiamola subito l'azione che spacca: minuto 32 della ripresa, Mateos sfonda a destra, Ingrosso gli prende a malapena la targa e Marcelino nostro scodella mirabilmente, i centrali rivali non la prendono, qualcuno corregge la traiettoria che giunge a sinistra sul petto di Ghosheh nel cuore dell'area. Costui stoppa, fa scendere sfera sul sinistro, quindi scarica un mancino dinamitardo ed esplosivo sul palo opposto che condanna senza remissione Ginestra.
È la luce dopo troppo buio, una bistecca fumante sotto gli occhi di chi aveva trovato la trattoria chiusa e stava rassegnandosi a restare a digiuno senza cena. Poiché, beninteso, Bassano sino a quel momento stava facendo a pallate contro il muro. Un calcio rimasticato e mai fluido, anche perchè, giova ricordarlo, questa Paganese, rivisitata dal massiccio restyling invernale, è tutt'altra cosa rispetto al formaggione coi buchi che si era manifestata sino a dicembre, fanalino di coda nominale ma non nella sostanza. E allora chissenefrega se per una volta il malloppo si materializza in stile prendi i soldi e scappa e il trionfo non è accompagnato dalla fanfara e dai cavalli bianchi. Arriva e basta. E arriva massimamente perché questo Bassano ha un'anima, veste l'abito operaio di chi sta alla pressa e ci dà dentro finché non suona la sirena di fine turno, e pazienza se non porta la cravatta e talvolta non eccelle per creatività. Poi col sudore la pagnotta la rimedia sempre, quello che alla lunga occorre per non perdere il posto.
La sceneggiatura della domenica spara in uscita dai blocchi una raffinata apertura di La Grotteria per il tarantolato Guariniello, il quale scalda i guantoni di Ginestra. E al 19' la palla per Guariniello lanciato solitario a rete è troppo lunga per Urbano che la stoppa volontariamente con la mano: rosso ineccepibile da regolamento e invece l'arbitro è così caritatevole che lo grazia col giallo. E quando Urbano (così poco vigile) ci ricasca, Bellutti mette mano al taccuino, e poi fa finta di nulla, amen. Alla mezz'ora una sassata dalla lunga di Caciagli è addomesticata sopra l'asta da Ginestra e sul corner seguente, il torreggiante La Grotteria inzucca, un difensore corregge e il cuoio accarezza il montante col portiere fuori causa.
Nella ripresa non avviene un accidente, la Paganese schiera due punte squadernando uno sbilanciatissimo 3-3-4 a caccia della scorribanda e invece l'estasi se la pappa Bassano con l'offensiva che spariglia la faccenda come raccontato in avvio. E la Paganese? Lo squalificato Capuano in tribuna (isolato a fianco dei Fedelissimi), allarga le braccia sconsolato, i suoi in pista si danno da fare (palla alta del vivacissimo Lepore al 35' e paratona al 93' di Grillo a preservare in freezer il tiro da 3 punti di Ghosheh). Bassano è settimo, condivide con l'Alessandria la difesa meno perforata del torneo e coi titolari in onda (5 apparizioni in tutto sinora) ha afferrato 13 punti su 15. Tanto o poco? Meditate e fate voi.
Il Giornale di Vicenza