Francesco Pepe PAGANI. Una maledizione o cos’altro? Sembra essere questo  il cruccio di Ezio Capuano all'indomani del pareggio a reti bianche  contro la Salernitana che ha costretto la Paganese a rimandare per  l'ennesima volta l'appuntamento con i tre punti. Un digiuno che dura dal  19 settembre scorso quando al Torre una botta dalla distanza di  Vicedomini piegò la resistenza dell'Alessandria. «Se il destino è contro  di noi, allora peggio per lui». L'affermazione bellicosa del trainer  liguorino al termine del derby nella sala stampa del Marcello Torre ha  riacceso per un attimo un barlume di speranza tra i tifosi  azzurrostellati ma è proprio il destino ad incrociare il cammino della  Paganese, seppure con tanti punti interrogativi. Dopo la sosta infatti  gli uomini di Capuano si troveranno di fronte proprio l'Alessandria di  mister Sarri che ha invertito la rotta rispetto al girone d'andata  occupando ora una stabile posizione all'interno della griglia play off.  La società ha confermato il silenzio stampa, nonostante abbia  autorizzato lo stesso Capuano a concedersi a microfoni e taccuini al  termine della gara con la Salernitana, ed a parlare allora sono i numeri  che evidenziano le difficoltà della squadra a trovare la via della  rete. Nessuna lacuna però da sottolineare. L'ingaggio dell'attaccante  Ferraro ha conferito alla prima linea della Paganese la giusta dose di  esperienza e qualità di cui la squadra necessitava anche se il pareggio  ad occhiali con i granata lascerebbe pensare il contrario. Il dato  oggettivo evidenzia come le reti realizzate sotto la gestione di Capuano  siano soltanto due, entrambe realizzate dal giovane Tortori. La mole di  gioco espressa dalla Paganese è notevole ma la finalizzazione sembra  essere diventato un vero tabù per i liguorini che imprecano alla  sfortuna. Le soluzioni tattiche del trainer azzurro hanno permesso di  dare una identità precisa alla squadra ed un notevole miglioramento dal  punto di vista tattico. Anche l'integrazione degli acquisti del mercato  di riparazione, praticamente una squadra rifondata per ben nove  undicesimi rispetto all'inizio della stagione, procede a ritmo spedito  apportando benefici sul piano del gioco e delle occasioni da rete. Qui  però il meccanismo s'inceppa e qualcosa non fila liscio. Se il portiere  Facchin del Pavia aveva sbarrato la porta due settimane orsono,  l'estremo difensore granata Caglioni, fresco di ingaggio, è risultato il  migliore in campo con almeno due interventi decisivi su Vicedomini e  Ferraro. Il palo poi di Tortori nella ripresa ha certificato una  giornata che si è conclusa con il solito carico di rammarichi per la  Paganese ed i suoi tifosi. Sull'argomento il tecnico azzurro si è  espresso in maniera chiara al triplice fischio finale parlando di una  squadra che macina gioco e crea tanto in zona gol, senza però  concretizzare. L'ingresso di Triarico in luogo di Tortori non ha  prodotto la svolta con Ferraro che ha accusato anche un calo fisiologico  in termini di tenuta atletica. Se il pareggio serve a poco, i calcoli  per acciuffare i play out sono di stretta attualità, anche se nel clan  azzurro è vietata ogni tabella salvezza. A tredici giornate dal termine  la Paganese sarà di scena al Torre in altre sette occasioni. Il  calendario però non è dei più agevoli. Tra le mura amiche sono attese  compagini che lottano per obiettivi d'alta classifica ma gli azzurri non  possono lasciare più punti per strada. Il distacco dal Monza è  invariato e per rintuzzarlo occorre qualche exploit in trasferta, altro  tabù di una stagione cominciata male e che ora sembra diventare sempre  più stregata per la Paganese. Capuano rispetta le direttive societarie  che impongono il silenzio stampa e non molla. Il tecnico è pronto a  tentare il miracolo calcistico come ama definirlo. Anche a costo di  andare contro il destino che sembra avere un conto aperto con  l'allenatore azzurrostellato.
Il Mattino 
