Forse alla mezzanotte della notte di San Silvestro i tifosi azzurrostellati avranno tirato un sospiro di sollievo. Se ne stava andando un anno disastroso per la Paganese, il più nero della gestione Trapani. Un 2010 che ha regalato alla Magica Stella troppe delusioni e poche gioie. L’ultima gara dell’anno, al “Bentegodi” di Verona contro l’Hellas, rispecchia perfettamente l’annata azzurrostellata. 8 vittorie, 6 pareggi e ben 20 sconfitte nei dodici mesi appena trascorsi, di mezzo una retrocessione dopo i play-out persi a Livorno e un ripescaggio annunciato e scontato ad inizio agosto, che ha permesso alla Paganese di disputare per la prima volta nella sua storia il quarto campionato consecutivo in Prima Divisione. L’anno era cominciato con la Paganese all’ultimo posto, che doveva intervenire sul mercato per rimpinguare la rosa con gli innesti giusti: sono trascorsi 365 giorni e la storia è sempre la stessa! I rinforzi tanto attesi non giunsero, ma la salvezza, seppur non diretta, fu comunque raggiunta dalla compagine di Palumbo, soprattutto grazie all’incredibile sprint finale con 9 punti in 4 gare e all’harakiri del Lecco, che raccogliendo 12 punti in tutto il girone di ritorno terminò il campionato in fondo alla classifica. Nel sorprendente finale anche la vittoria a Novara, sul campo dell’attuale capolista della Serie B, che la scorsa stagione perse l’imbattibilità casalinga proprio a causa della rete di Tortori dopo un’ora di gioco. La doppia sfida ai play-out col Viareggio consegnarono la salvezza ai bianconeri dopo due pareggi, grazie al miglior piazzamento, ma da quella sconfitta la Paganese e il suo presidente presero la forza per ripartire. Neppure le voci di corridoio che volevano Trapani sul punto di cedere il titolo a Salvatore Marrazzo condizionarono il patron. Sistemato il ripescaggio, si è pensato ad allestire una rosa competitiva per il campionato in corso. Nonostante la retrocessione è scattata la riconferma per Palumbo, ultimo colpevole di una retrocessione quasi annunciata, e sei calciatori, quelli più meritevoli, che potessero spronare i futuri compagni a non ripetere gli stessi errori della precedente stagione. Si parlava di un buon mix fra giovani e veterani. In effetti, il buon avvio con tanto di vittorie con Verona, Bassano ed Alessandria in casa e sfortunate sconfitte in trasferta a Pavia e Salerno avevano fatto ben sperare. Il primo campanello d’allarme suonò con il Ravenna, quando emersero le lacune di una squadra che era comunque un’incompiuta e necessitava di innesti soprattutto dalla cintola in su. Chi poteva immaginare che da lì in poi la Paganese non avrebbe fatto più punti? Quattro sconfitte che sono costate il posto a Palumbo, dopo aver perso l’imbattibilità casalinga contro Pergo e Monza. Al suo posto Eziolino Capuano, beniamino della tifoseria, uomo di fiducia di una società speranzosa nello scossone, di cui ancora oggi non ci sono tracce. Dalla dodicesima giornata solo un punto raccolto in casa col Como, un solo gol all’attivo (Tortori a Bolzano), sporadiche conclusioni a rete e tanti mugugni da parte della tifoseria. Colpa del diverso modo di giocare del trainer ex Potenza rispetto al suo predecessore, di tantissimi infortuni che hanno attanagliato queste sette giornate targate Capuano. Grazie alla travagliata esperienza dell’anno appena trascorso, l’augurio di tutti i tifosi è di non ripetere gli stessi errori. E’ anche il mio augurio!
Danilo Sorrentino per paganinotizie.it
(foto Paganese.it)