L'INVIATO A PAGANI. La strana domenica di quella pattuglia di salernitani che ha affrontato la squadra della propria città, quella del cuore. Luca Fusco, Raffaele Imparato, Luigi Cuomo (rimasto in panchina), tutti cresciuti nel settore giovanile della Salernitana già all'epoca della gestione Aliberti. In più l'allenatore Eziolino Capuano, personaggio più che noto in città, tifosissimo della Salernitana, squadra, però, che non ha mai allenata. C'è andato vicino, però, più di una volta. Nella penultima stagione dell'era Aliberti, con un altro salernitano, Carmine Longo, ora al Bologna, direttore sportivo, sembrava fatta e, invece, venne preferito Stefano Pioli. Capuano fu a un passo dall'essere il tecnico della Salernitana del dopo Aliberti. Ma la cordata che lo voleva sulla panchina capeggiata da un imprenditore di parco Arbostella, il quartiere feudo di Eziolino, lasciò strada libera al gruppo dei costruttori con a capo Antonio Lombardi. Nel giugno scorso, sembrava proprio fatta. Invece, spuntò il nome di Roberto Breda, bandiera granata reduce dalla salvezza ottenuta alla guida della Reggina. C'è rimasto male, Capuano. A nulla è servito andare ad allenare nella serie belga, l'Eupen di Ninì Imborgia, altro noto addetto ai lavori passato per Salerno. Infine, la chiamata di Raffaele Trapani a guidare la Paganese. «Sono sicuro che questa squadra che sono orgoglioso di allenare, si salverà. La Salernitana potrà andare anche in serie B ma deve vergognarsi per questo pari che ha rubato». Sono state queste le parole che Eziolino ha ripetuto in sala stampa al Torre.
Chi lo conosce sa benissimo che erano espresse da un innamorato finora sempre respinto dalla donna amata. Si farà mai questo matrimonio? Capuano è giovane, c'è tempo. È andata male anche per Luca Fusco. Prestazione impeccabile del capitano granata che ha il record di presenze con la maglia della Salernitana, scavalcando proprio Breda che l'aveva detenuto per lungo tempo. Ha fatto a spallate per novanta minuti con il più giovane Montalto, lo ha tenuto bene. Quasi a fine gara, però, è arrivato il fattaccio. Fuga dell'avversario che sembra lanciato a rete, gran recupero e gamba che si allunga allontanando il pallone con i due che cadono a terra. Per l'arbitro è fallo, inevitabile a questo punto il rosso diretto per Fusco.
r. sch. - Il Mattino