28.2.11

Rassegna Stampa: Il Resto del Carlino.



La Reggiana non riesce ad arrestare la picchiata e perde ancora. Una sconfitta pesante, quella maturata al «Marcello Torre» di Pagani, dove i granata sono tornati per la prima volta a distanza di quasi quattro anni dalla beffa subìta nella finale dei play off di C2 del 2007.

La reggiana è scesa in campo al “Torre” col chiaro intento di chiudere la crisi e rilanciarsi nella corsa ai play off. Ma, colpita all’inizio del secondo tempo, non ha saputo opporre una valida reazione per raddrizzare il match. Sullo 0-0 Temelin si era divorato un’occasione d’oro, che avrebbe cambiato il film della partita: su errore di Ginestra, che gli ha scodellato un clamoroso assist, non ha saputo far di meglio che sparare addosso al portiere.

I granata così si sono arresi a Eziolino Capuano, vulcanico tecnico della Paganese: in settimana aveva detto che la sua squadra, prima di finire ai cipressi, avrebbe venduto cara la pelle. Così, contro la Reggiana, la reminiscenza foscoliana si è tradotta in uno spregiudicato 3-4-3, contro un più accorto 4-3-2-1 di Mangone.

Primi quindici minuti di gioco all’insegna dello studio tra le due formazioni con una leggera superiorità territoriale della Paganese e Reggiana che stenta ad organizzare la manovra di ripartenza. Difesa granata speso in affanno sulla destra con D’Alessandro che soffre la velocità di Lepore, che a più riprese lo supera in velocità. Meglio la Paganese in questo frangente.

La prima opportunità, però, è per i granata, al 19’: Ginestra cicca il rilancio su un retropassaggio di Radi e offre sui piedi di Temelin il pallone del vantaggio. Tutto solo, l’attaccante si fa ipnotizzare dal portiere locale che devia in angolo riscattando così la non brillante uscita con i piedi.

Risposta al 24’ su angolo battuto da Lepore con la palla che attraversa tutta l’area prima di terminare sul fondo senza che nessuno dei cinque giocatori in maglia azzurrostellata riesca ad intervenire. Chi si aspettava un inizio di gara arrembante deve ricredersi: la prima frazione scivola via senza grossi sussulti e il pallino del gioco ristagna spesso a centrocampo. Reggiana pericolosa solo nel recupero con una punizione dal limite dell’area di Alessi, murata dalla barriera campana.

Nella ripresa, la Paganese (priva di Capuano che al 37’ era stato allontanato dall’arbitro per proteste, col mister che oprima di uscire aveva platealmente e vivacemente contestato la decisione, suggerita all’arbitro dall’assistente Tozzi) si getta in avanti.

Gia’ al 2’ una punizione dai 25 metri di Radi finisce tra le braccia di Manfredini. Un solo giro di lancette e Tortori in spaccata in area non trova il pallone su servizio di Di Pasquale. All’8’ calcio d’angolo regalato alla Paganese da Mei, che prima «liscia» un comodo rilancio a centrocampo e poi cerca di rimediare con un appoggio maldestro all’indietro a Manfredini. Dalla bandierina calcia Lepore, la palla filtra, Tortori cerca la conclusione acrobatica e ne esce un assist per Urbano, colpevolmente solo sulla destra, che di piattone insacca tra le gambe di Manfredini.

Doccia fredda per la Reggiana, che incassa il colpo. Paganese ancora avanti all’11 con un gran tiro di Tortori servito di testa da Ferraro, a provarci con un tiro a giro che si stampa però sul palo alla destra dell’estremo ospite. Ancora Paganese al 23’: lancio dalle retrovie per la testa di Ferraro che spizzica per Tortori (Aya salta a vuoto) gran controllo, finta su Aya e Zini e sinistro vincente per il due a zero.

Per la reggiana è notte fonda. Mangone tenta la doppia carta Maritato-Esposito, ridisegnando lo schema tattico della sua squadra. Ma il cuore non c’è. E di una reazione nemmeno l’ombra. Un destraccio di Saverino, nessun tiro in porta. La Paganese festeggia l’aggancio al Monza al penultimo posto e riaccende la speranza. La Reggiana precipita.

Nello Califano - Il Resto del Carlino