E' un Corrado Verdelli deluso e amareggiato quello che si presenta alla stampa. Il tecnico riconosce limiti e colpe sue e della squadra: dalle sue parole traspare un misto di impotenza e rassegnazione.
Mister, un pareggio che chiude le possibilità di rimonta?
Un pareggio che ci lascia a un punto di ritardo quando mancano ancora sei partite alla fine. Come ogni settimana abbiamo lavorato bene, ci siamo preparati adeguatamente a livello tecnico e tattico. Però, complice anche l’ambiente che si è creato attorno alla squadra, i ragazzi fanno molta fatica a esprimersi: giocano con il freno a mano tirato, visto che molti di loro non sono abituati a gestire situazioni come questa. Oggi, contro una squadra che ha avuto una sola occasione, avremmo dovuto essere più coraggiosi, più aggressivi: invece la tensione la fa da padrona e ci blocca, come nel primo tempo. La colpa è nostra.
Il Monza di oggi ha iniziato con il 3-4-3: soddisfatto di questa scelta?
In difesa siamo stati bravi a concedere poco o nulla, mentre in avanti siamo andati male. Mi aspettavo un contributo maggiore dalle fasce, soprattutto nella ripresa. Ci è mancato il coraggio per allargare il gioco e provare a puntare l’avversario nell’ uno contro uno. Sapevo che il cambio di Esposito (Denis n.d.r) era quasi obbligato, ed ero pronto a far disputare 15’ almeno anche a Russo, passando al 4-4-2 con due attaccanti di peso ed esterni molto alti. Poi ho tolto subito Stèfano..
La sostituzione di Stefàno: un cambio dettato dall’ambiente – visto che è stato insistentemente beccato dal pubblico – o da esigenze tattiche?
Cambio dettato da entrambi i motivi: più dal primo che dal secondo. Comunque mi aspettavo qualcosa in più anche da Furlan, che però è molto giovane.
Mister, ha valutato l’ipotesi di lasciare il suo incarico?
Come ho già detto, se sapessi che il cambio di allenatore servisse alla squadra mi sarei già fatto da parte. Sono stato molto trasparente anche con la squadra, che mi ha assicurato di non avere problemi. Ho la coscienza pulita: abbiamo provato a cambiare moduli, allenamenti, di tutto.
Mister ci sembra un po’ fatalista: è realmente ancora convinto del suo ruolo e della possibilità di agguantare i play out per poi provare a vincerli?
Si. Purtroppo però i numeri mi danno torto. Ripeto, se a questi giocatori il cambio di allenatore portasse serenità, questa è una soluzione.
La squadra reagisce male alla pressione dell’ambiente: forse giocare il prossimo incontro in trasferta potrebbe essere un beneficio.
Difficile da dire. Da giocatore vivevo queste situazioni come uno stimolo in più per fare bene. Però non siamo tutti uguali.
Che cosa è successo con Vignaroli? Ci chiediamo che senso abbia avuto questa operazione di mercato.
Chiedete alla società. Sono scelte personali che un ragazzo fa. Avevamo fatto il mercato di gennaio cercando giocatori che potessero darci una mano: io vado avanti a lavorare con i ragazzi che si mettono a disposizione.
Si è parlato di una contestazione dei tifosi dopo Lumezzane: c’è stata?
Confermo che al rientro da Lumezzane siamo stati contestati. Qualche insulto, a Vignaroli come ad altri. Non so cos’altro sia successo.
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