Jolly per fedeltá e riconoscenza all’uomo che gli ha costruito una carriera. Raffaele Imparato è l’asso della Paganese, il più eclettico di tutti, un miscelatore di corsa ed esplosivitá di cui ha bisogno la formazione azzurrostellata per sentirsi protetta ed allo stesso tempo sostenuta in fase offensiva. La proprietá del cartellino è del Catania (contratto in scadenza nel giugno del 2013), ma la paternitá dell’esplosione fisica e caratteriale è di Ezio Capuano. Parlano le statistiche ancor prima che i diretti interessati: il ventiquattrenne difensore avellinese ha giocato con continuitá e a rendimenti elevati solo quando a guidarlo è stato l’istrione Capuano. Ora Imparato gioca a destra, a sinistra e può perfino adattarsi tra i tre di difesa con grande disinvoltura: è il prototipo ideale di calciatore tattico. Ma i principi li ha appresi quasi tutti dal suo mentore perché prima che la sua strada e quella di Capuano s’incrociassero (nel gennaio 2008, alla Juve Stabia), faceva una fatica enorme a ricoprire il ruolo di terzino destro.
Ventiquattro presenze in azzurrostellato nella stagione della miracolosa salvezza diretta: le prime da perno destro della retroguardia a tre, tutte le altre da esterno di centrocampo nel 3-5-2. "Il suo ruolo è quello - spiega Capuano - perché ha corsa, capacitá esplosiva ed anche buona qualitá». Non si prende grandi meriti il tecnico - «Preferisco che a parlare siano i numeri della sua carriera" - che con Imparato ha usato bastone e carota perché la garanzia di tutela di un lungo ed importante contratto non portasse ad atteggiamenti piatti o fuori dagli schemi: lo escluse dai convocati prima della sfida con la Reggiana per un litigio con Liccardo, l’ha poi rilanciato nella mischia per blindare la fase difensiva e togliere l’aria agli esterni avversari. "Poco importa se spesso resto basso per non scoprire il fronte; ciò che conta è la compattezza di squadra. La sosta - spiega Imparato - ci servirá anche per migliorare la fase offensiva in un gruppo che s’è costituito solo da un paio di mesi". E che ora ha un jolly: il jolly di Capuano.
La Città di Salerno