Ogni volta c’è qualcosa di grosso in palio. E’ per questo motivo che il confronto tra Paganese e Pergocrema diventa anche una sfida nella sfida tra Eziolino Capuano ed Agenore Maurizi. Simili nel modo d’interpretare il calcio (entrambi s’affidano solitamente al 3-4-3 anche se il Pergocrema dovrebbe adesso optare per un 4-2-3-1), così diversi per carattere e background: il salernitano è vulanico, esplosivo ed è l’espressione popolare del calcio; il romano è molto introverso, schivo e pacato anche quando la posta in palio è altissima. Domenica i due s’affronteranno per la terza volta in carriera, ma è come se il duello durasse da una vita perché i due precedenti han sempre avuto un significato particolare, scavando ferite che probabilmente non sono ancora del tutto rimarginate. C’è stima profonda tra i due concorrenti, ma anche voglia di superarsi in un confronto che per il momento registra assoluta paritá. La prima volta in una caldissima serata d’agosto del 2008: derby di coppa Italia di Lega Pro con Maurizi alla prima da tecnico della Scafatese e Capuano al debutto ufficiale su quella azzurrostellata.
Vinsero i canarini per 1-0 (gol partita di Paolo Ramora) e nell’immediato dopogara la reazione di Capuano fu spietata, inattesa, esplosiva (definì "signorine" - volendo nobilizzare il termine - i suoi calciatori). Le strade si sarebbero poi divise con Capuano eccellente nel salvare la Paganese evitando i playout e Maurizi bravo nel lavorare su una Scafatese giovanissima con un rendimento casalingo strepitoso (10 vittorie su 17) che quasi assicurò il sogno dei playoff. Al secondo incrocio Capuano s’è preso la rivincita. 15 novembre del 2009, scontro diretto per la salvezza al Simonetta Lamberti: passa Eziolino grazie all’autorete di Favasuli e Maurizi, giá in rotta di collisione col ds Pavone, scricchiola fino a perdere la panchina della Cavese nella domenica successiva dopo il ko di Andria. Domenica l’atto terzo di un duello particolare: Maurizi ha costruito un progetto giovanissimo a Crema (21,7 la media etá del gruppo) e vuol tirarsi fuori dalla zona playout, Capuano s’è affidato alle sue doti manageriali e ad un organico di veterani per risalire la corrente e sperare in una salvezza che pareva impossibile. La gara vale molto più dei tre punti messi in palio: è un crocevia per il futuro ed è la "bella" tra due allenatori che sembrano sfidarsi da una vita.
La Città di Salerno - da Tuttolegapro.com