7.4.11

Monza, Gambadori: "Le zavorre? Giusto che il mister le inviti a farsi da parte".

Dopo due giornate fuori dai giochi, a causa dell'espulsione e della conseguente squalifica patita dopo la rissa con la Salernitana, finalmente il forte centrocampista del Monza Alessandro Gambadori è tornato a disposizione dei colori biancorossi. Ora spetterà al nuovo tecnico, Gianfranco Motta, decidere se utilizzarlo o meno nell'undici titolare di domenica prossima contro il SudTirol. Ai microfoni di Monza-News.it Gambadori si dice comunque pronto ad affrontare l'insidiosa trasferta e dare il suo importante contributo nella corsa verso la salvezza.

Alessandro, rientri da una squalifica di due turni che ai più è sembrata ingiusta. Durante la rissa con la Salernitana è parso che l'arbitro abbia sventolato il cartellino rosso contro di te e contro il granata Accursi prendendovi come capri espiatori, senza rendersi però veramente conto di chi fossero i colpevoli della bagarre...
"Finalmente rientro! Purtroppo quando succedono queste cose spesso finisce così. Io ero andato lì per difendere il mio compagno Vincenzo (Iacopino, ndr), avendolo visto a terra. Ho visto che il loro portiere aggrediva persino da terra. Mi sono detto: "Ma che cavolo fa?" e tutti ci siamo un po' spintonati. Poi l'arbitro ha espulso me e il loro difensore: probabilmente eravamo i due meno colpevoli. Quando ho visto il cartellino rosso mi sono sentito morire. Però questo è il calcio. Le due giornate le ho scontate e ora sono pronto a dare il mio contributo, se il mister lo riterrà opportuno".

Da poco la guida tecnica della squadra è stata affidata a Gianfranco Motta: le tue impressioni su di lui dopo una settimana di lavoro?
"Il mister lo conoscevo già perché ci ho giocato contro tante volte. Non lo scopro di certo io. Ricordo che le sue squadre erano sempre organizzate e rispecchiavano il suo essere. Lui è una persona schietta, che lotta e non ha mezze misure: va dritto per la sua strada. Ho un'ottima impressione del mister".

Che aria si respira adesso nello spogliatoio?
"La consapevolezza che abbiamo cambiato un altro allenatore. Da quando sono arrivato io è il secondo, ma i miei compagni avevano già vissuto l'esperienza. La società ci ha messo a disposizione ben tre allenatori, ma non dobbiamo dimenticarci che in campo ci andiamo noi e siamo noi a dover prenderci le responsabilità. L'aria che si respira è quindi la consapevolezza di voler dare tutto per questa maglia e per questi colori. Ripeto: dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, in quanto è vero che è il tecnico a farne sempre le spese quando le cose non girano nel modo giusto, ma in campo ci andiamo noi giocatori. Dobbiamo fare un bell'esame di coscienza tutti".

Alla presentazione il mister ha parlato dell'esistenza di evidenti lacune tecnico-tattiche, che però dipendono in larga parte dalla paura dovuta alla classifica deficitaria: lui cercherà quindi di infondervi la tranquillità necessaria. 
"Sono situazioni che riscontri esclusivamente quando la classifica è così deficitaria. Non dovrebbe essere così, perché uno dovrebbe pensare: "Cavolo, sei l'ultimo e non hai nulla da perdere, buttati!". Invece subentra la paura e tanti altri fattori che non ti fanno rendere al 100%. Ne risenti a livello pratico: non rischi la giocata, né azzardi il tiro in porta".

Come hai già detto tu, il mister è una persona molto schietta e alla presentazione ha anche affermato papale papale: "Chi fa da zavorra o chi indossa il pannolino resta a casa".
"Ma è giustissimo! Lui è il nostro mister e dobbiamo seguirlo in tutto e per tutto. Lui è arrivato da una settimana, ma ha già notato alcune cose e ce le ha fatte presente. Noi dobbiamo seguire la sua linea. Se lui ritiene che tra di noi ci sono zavorre e che per questo devono farsi da parte, è giusto che lui faccia queste valutazioni. Però anche noi giocatori dobbiamo dargli una mano. Mancano sei partite e c'è bisogno di tutti e anche di più: c'è chi gioca di più e chi gioca di meno, ma l'apporto di ciascuno deve essere sempre al 100%. E chi entra anche solo un quarto d'ora deve saper dare persino il 110%. Oramai c'è rimasto troppo poco tempo. Non che prima questo non sia successo, però soprattutto adesso dobbiamo fare nostra questa modalità di pensiero e quindi di gioco".

Un altro argomento caldo di questi giorni, che ha fatto molto discutere i tifosi, è stato lo sviluppo degli insistenti cori contro i Seedorf: dalla multa per razzismo all'intervista di Stefàno pubblicata sulla Gazzetta nei giorni scorsi, dove veniva detto che: "I tifosi razzisti non vogliono la salvezza del Monza". Si è sollevato un certo polverone...
"Io penso che sia stato travisato il pensiero di Stefàno: lui certo non voleva dire che chi fischia non vuole la salvezza del Monza. Io penso che Stefàno sia un ragazzo eccezionale, che sa fare spogliatoio. E' sempre disponibile, non si lamenta mai e si allena al 100%. E' un ragazzo che va aiutato in tutto e per tutto. Io non so di preciso quali siano state le sue esternazioni, ma io tante volte parlo con lui e so che la sua volontà è quella di dare una mano importante al Monza. Non credo sia giusto sentire quei fischi tutte le domeniche e additarlo sempre come principale colpevole. Io non dico che i tifosi non devono fischiare, anzi... Pagano il biglietto e sono liberi di farlo. Siamo noi a dover essere bravi a tirarli dalla nostra parte. Quello che voleva dire Stefàno credo fosse questo: non è sua intenzione mettersi in lotta col tifo. Anzi, se mi permetti ti dico che il "video-salvezza" fatto da tifosi e Monza-News, è un'iniziativa molto bella ed importante. Anche Stefàno penso possa esserne contento. A me ha fatto davvero tanto piacere: vuol dire che la gente a Monza ci tiene davvero, come noi. Quello che noi dobbiamo dimostrare sul campo è proprio quello che loro chiedono. C'è un'unità di intenti tra noi e loro: credo che questo obiettivo si possa raggiungere insieme e sarà ancora più bello".

In chiusura, una battuta secca: il Monza si salverà?
"In chiusura io dico che abbiamo sei partite fondamentali: iniziamo da quella di domenica dove c'è da lottare col coltello fra i denti. Poi andiamo di domenica in domenica. Senza inutili proclami".

Valeria Debbia per Monza-News.it