4.5.11

Qui Monza: è un Djokovic mostruoso, è lui l'arma fondamentale dei biancorossi.

Finalmente il Monza. Finalmente una squadra che gioca, segna, si diverte e fa divertire. Finalmente un Mister che sa gestire il materiale umano a disposizione in maniera ottimale. Dopo tutte queste frasi consolatorie però bisogna passare al sodo, capire cosa Gianfranco Motta ha dato in più alla squadra.
Il Monza ha ritrovato capitan Iacopino, ha visto un gran Ricci e due ottimi terzini ma soprattutto ha visto luccicare uno dei nuovi gioiellini della rosa biancorossa: Damian Djokovic. La prestazione del croato ha cambiato la partita: Motta lo ha messo in una posizione molto particolare – davanti a Prato e Gambadori ma dietro alla linea dei larghissimi Iacopino e Ricci – che gli ha permesso di lavorare da stantuffo martellatore in fase difensiva, da regista avanzato in fase offensiva e da centrocampista d’inserimento nelle azioni che si sarebbero concluse con un crossa dalla fascia. La strepitosa prestazione tattica di Damian è stata la chiave di volta del match contro i grigi.
Parlando ancora brevemente di individualità è necessario sottolineare come Cudini sia tornato fondamentale per l’economia della difesa del Monza – il Mirko ex Ascoli non ha sbagliato un intervento! – e come si sia ottenuto un discreto equilibrio fra la spinta dei terzini: le alternate azioni offensive di Oualembo e Barjie hanno portato spesso la difesa dell’Alessandria ad allargarsi concedendo spazio centrale per i tagli di Ricci.
La concretezza richiesta agli uomini biancorossi dopo tutte le occasioni da gol sprecate nelle ultime gare è stata poi applicata contro l’Alessandria: gli allenamenti suppletivi di Motta sono quindi servite a tanto, nonostante si possa fare ancora di più. In occasione del primo gol il Monza ha sfruttato le ottime capacità d’inserimento di Djokovic che, su punizione battuta dal versante sinistro del campo, ha effettuato un taglio sul primo palo lasciando sul posto il diretto marcatore e incocciando la sfera. La seconda rete è nata dall’unico contropiede monzese che ha portato frutti: capitan Iacopino ha fatto un gran scatto per poi vedere il taglio di Ricci. Gran merito va quindi al laziale che, partendo dal centro ed evitando di cadere nella trappola del fuorigioco, ha “scavalcato” in corsa Pucino ed ha chiuso magistralmente l’azione dribblando Servili e appoggiando la palla in rete.
Boato di trionfo e cuori leggeri al Brianteo, popolato da circa 1500 cuori biancorossi che in casa non vedevano una vittoria da ben quattro mesi: i tre punti conquistati contro il team di Sarri servivano come l’ossigeno ed ora che l’aria vitale è tornata, caro Monza, respiriamo a pieni polmoni e andiamo a Como per vincere!

Flavio Mazzoleni - MonzaNews