Con il trascorrere dei giorni e l’avvicinarsi alla fatidica data del 15 giugno, quella fissata da Trapani per la cessione della Paganese, continua l’immobilismo dell’imprenditoria locale sul tema Paganese. A mantenere vivo l’interesse per il futuro del calcio a Pagani solo gruppi o misteriosi personaggi trincerati dietro la cortina dell’anonimato. Se a Pagani chi avrebbe potuto avere un potenziale interesse s’è chiamato ben presto fuori dalla mischia - vedi Campitiello e Calce - la soluzione per il dopo Trapani sembra invece poter giungere da Roma. Proprio nella Capitale si gioca la partita per la successione dell’ultimo presidente paganese, visti gli interessi ormai non più velati di Paolo Di Stanislao e del misterioso imprenditore romano invitato dalle istituzioni locali a sedersi al tavolo della trattativa. Se il broker laziale, ex presidente del Lanciano, ha scoperto le sue carte, dell’imprenditore che ha legami con D’Onofrio e Gambino si sa ben poco o nulla.
Lo stesso consigliere provinciale D’Onofrio, pungolato sull’argomento, è chiuso a riccio. "Mi dispiace ma non posso dire nulla, se non che abbiamo sondato l’interesse di questo facoltoso imprenditore romano che ha giá avuto precedenti esperienze nel mondo del calcio e che sarebbe intenzionato a conoscere i termini della trattativa e per questo dopo qualche rinvio penso che a metá della prossima settimana s’incontrerá con il presidente Trapani. E’ un imprenditore come dicevo con grandi potenzialitá economiche e che se dovesse rilevare la Paganese, darebbe una svolta per il futuro di questa societá". Trapani dunque, attende di vedere quest’altre carte dopo aver scoperto quelle di Di Stanislao, per poi decidere con chi chiudere la partita e passare la mano.
La Città di Salerno - Peppe Nocera