Come il primo giorno di scuola, Gianluca Grassadonia, nuovo tecnico della Paganese, riesce a stento a trattenere l'emozione, accompagnato dal direttore D'Eboli e dal coordinatore tecnico Raiola. "Mi aveva fatto una promessa il direttore qualche anno fa – dice il neo allenatore azzurrostellato – quella che mi avrebbe seguito e il fatto che io sia qui lo dimostra ed è già una mia personale garanzia". Non ha bisogno di presentazioni Grassadonia, sia per la sua carriera da calciatore con numerose presenza in A e in B, sia per quella di allenatore, quasi da predestinato. "E' chiaro che per agevolare il lavoro cercherò di far arrivare qualche giocatore che già è stato con me a Salerno sia in Primavera che in Prima Squadra. Ho trovato massima disponibilità nel direttore e nella società, che mi hanno accontentato già accettando interamente il mio staff con il quale già stiamo lavorando".
La nuova Paganese non sarà solo una squadra dentro il campo, ma soprattutto fuori: "L'intento è quello di costruire una formazione con un'anima, un gruppo unito e compatto e ciò si può fare solo miscelando bene i giovani e i senatori". Bisognerà stringere i tempi, in quanto lunedì è fissata la partenza per il ritiro di Acquasanta Terme: "Stiamo lavorando, anche se capisco che è difficile in questo periodo, ma abbiamo avuto già delle risposte da alcuni calciatori, che devono sentirsi gratificati di far parte di questo progetto. Pagani è una piazza seria, la società sa fare calcio e l'ha dimostrato in questi ultimi anni". Gianluca Grassadonia è un uomo di poche parole, dedito solamente allo spogliatoio e al campo. "Non mi piace fare proclami, mi piace confrontarmi sul campo. Mazzone, un mio ex allenatore, diceva sempre che bisogna saper leggere il campo, e questo è ciò che penso anche io. Sono una persona perbene, ma non un coglione".
Non si prefigge degli obiettivi in termini di classifica il trainer salernitano: "Vogliamo solo fare bene. Il mio obiettivo è quello di dare il massimo, è quello che chiederò ai miei ragazzi. Dovremo giocarcela con tutte le squadre e avere sempre fame". Ciò può essere possibile soltanto attuando un calcio offensivo, votato all'attacco: "Mi piace giocare col 4-4-2 con gli esterni che spingono tanto".
Grassadonia è l'uomo per il futuro, timoniere di un progetto a lungo termine: "Posso garantire il futuro con il tanto lavoro e i risultati. Già il fatto di poter lavorare con persone che già conosco è una garanzia".
Danilo Sorrentino - www.paganese.net