di Nino Ruggiero
Volevo vederla all’opera questa nuova Paganese e sono tornato apposta dal mare in una calda serata d’agosto. In campo Paganese e Neapolis Frattese per il terzo turno di Coppa Italia.
A fine gara, tenendo ben presente che il calcio d’agosto è spesso ingannevole, qualche buona impressione l’ho ricavata. Ho guardato con attenzione ai singoli, alle loro qualità, al modo con cui parecchi di loro interpretano una partita di calcio. La materia prima mi pare che ci sia in alcuni ragazzi, specie gli under, che sono quelli che dovrebbero portare freschezza atletica e soldini (da non disprezzare) alla società.
Grassadonia e D’Eboli proprio nella scelta degli under hanno avuto buon fiuto. Ho visto molto bene i fratelli Orlando, il primo, Luca, puntiglioso, pronto e voglioso di recitare con impegno e grande duttilità tattica il ruolo di spalla per Fava al centro dell’attacco; il secondo, Fabio, classe 1993, un peperino irrefrenabile, ancorché tutto da plasmare sul piano tattico, correre in lungo ed in largo sulla fascia destra dal centrocampo in su. Anche Balzano, altro ragazzo del ’92, non mi è dispiaciuto; ha coperto bene la sua zona e spesso e volentieri si è anche proposto in avanti. Certo, sono ragazzi che devono crescere; ma si cresce giocando ed imparando sulla propria pelle che cos’è la teoria e cos’è invece la pratica in un duro campionato di seconda divisione.
Gli altri under, Neglia e Siciliano, sono entrati a partita in corso e non hanno avuto molte occasioni per farsi vedere. Ma Siciliano è stato delizioso quando nei minuti supplementari ha calciato una punizione degna di un calciatore di serie superiore; ha scodellato il pallone con un piede vellutato mettendolo proprio all’incrocio dei pali alla destra di un esterrefatto portiere avversario. Avrebbe meritato una standing ovation il bravo Siciliano, ma il pallone, dopo aver toccato la confluenza dei due pali, se n’è tornato beffardamente in campo.
L’impressione complessiva sul rendimento della squadra è stata complessivamente positiva. Qualcosa va rivisto nell’organizzazione difensiva dove hanno campeggiato le indiscutibili esperienze di Petrocco e di Fusco.
A centrocampo ci sarà molto da lavorare per Grassadonia. Tricarico è un diesel che ha bisogno di carburare e di fare chilometri per rendere al meglio e sul suo rendimento non credo si possano avere dubbi per il futuro. Acoglanis, fresco arrivato, si è visto e non si è visto; il tempo ci dirà se è l’elemento giusto per affiancare Tricarico. Galizia non dobbiamo scoprirlo in questa fase; ha buoni numeri, riesce anche a dare una mano al centrocampo nei momenti del bisogno ma l’impressione è che debba ancora lavorare molto per raggiungere un buona forma.
In avanti, Fava non lo scopriamo adesso: è l’elemento che può essere risolutivo in molte partite. Ha senso di posizione, piedi buoni e – cosa importantissima – si intende a meraviglia con il giovane Luca Orlando. Da lui ci attendiamo molto anche in fase realizzativa.
L’ultima citazione me la riservo per Salvatore Russo. Il buon De Filippo l’avrebbe accolto ben volentieri fra gli interpreti della commedia “Quaranta, ma non li dimostra” e gli avrebbe sicuramente assegnato la parte del protagonista.
Che grinta, ragazzi, che professionalità, che classe, che vigore agonistico questo Sasà Russo a quarant’anni suonati! Ha l’entusiasmo ed il vigore agonistico di un ragazzino alle prime armi, lui che ha giocato per nove volte in serie A ed innumerevoli volte in serie B, sia con l’Ancona che con la Salernitana.
Sono convinto che sarà l’esempio giusto da seguire per tanti ragazzi che si affacciano per la prima volta in un importante proscenio e che saprà fare da chioccia per tutti quelli che vorranno avere un futuro nel campo del professionismo.
Gli esempi, nel calcio come nella vita, indicano sempre una via maestra. Poi chi vorrà percorrerla la seguirà.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com