Dopo due trasferte consecutive, Fondi e Lamezia, che hanno fruttato quattro punti e due espulsioni, Orlando e Petrocco, ritorniamo ad abbracciare i nostri azzurri tra le mura amiche del "Marcello Torre". La ritroviamo al primo posto, con un'agguerrita concorrenza alle spalle, Catanzaro, lo stesso Lamezia e Perugia a distanza ravvicinata di una sola lunghezza. Il fiato sul collo deve rappresentare una spinta come i propulsori dello shuttle in rampa di lancio. In questo momento, sopratutto dopo le prove confortanti di Perugia, aldilà del risultato, e Lamezia, ha lanciato al campionato un segnale preciso: la Paganese c’è e chi vuole aggiudicarsi le prime posizioni dovrà lottare con l’undici di Grassadonia. L’ex difensore del Cagliari intanto, scontati i tre turni di squalifica, ritrova la sua collocazione naturale nelle nuove panchine del "Torre" che hanno fatto il loro esordio in questa stagione, favorendo una migliore visuale dal settore tribuna, rendendole più innovative.
Alle porte c’è la sfida con l’Aprilia che ritroviamo sul nostro cammino storico a distanza di nove anni. L’unico ed ultimo faccia a faccia avvenne in serie D nella stagione 2002-2003. A Pagani terminò in parità con il difensore Di Napoli che nei minuti finali riequilibrò la rete del bomber laziale Ciasca. Al ritorno andò ancora peggio con gli azzurri che uscirono sconfitti per 2-1 con il gol della Paganese realizzato allo scadere, quando la gara era già segnata, con un penalty di Carmine Marrazzo. Ritornando al presente Grassadonia, che con l’attuale Paganese avrà il compito di sfatare anche la mini serie negativa visti i precedenti, dovrà giocoforza ricorrere ancora al turnover per far respirare qualche big e qualche under visto l’impegno in notturna di mercoledì sera a L’Aquila, quando i sentimenti del nostro portiere Petrocco s’incroceranno con quelli di figlio della sua terra natale che calpesterà per la prima volta da calciatore avversario.
Mi aspetto di vedere un "Torre" ancora più gremito visto che, si ritorna a giocare in casa da primi della classe. La partita non è semplice, come ci sta insegnando il campionato, anche se la qualità di questa squadra non potrà temere l’undici di Vivarini. Ancora una volta spirito di sacrificio da parte di chi sta tirando al carretta da inizio stagione come Fusco e Fava, i quali sino ad ora non hanno mai respirato, e poi spazio alla fantasia del 4-2-4, che non farà mancare le occasioni da rete con l’augurio che si chiuda al più presto la pratica, senza sofferenze estreme, e si chiuda soprattutto in undici.
Rubrica "La Paganese vista da Nocera" di Peppe Nocera per paganese.it