Il Catanzaro ha vinto, evviva il Catanzaro!
Niente drammi, per favore. Certo,
rammarico sì per l’esito di una delle gare più attese del campionato
conclusasi con una sconfitta. Ma mai come nell’occasione ci sono tante
attenuanti. Quando a una squadra come la Paganese – costruita con
specifici criteri – togliete in una sola volta Fusco, indiscusso leader
della difesa, Tricarico (ingenuo nell’occasione dell’espulsione) motore
del centrocampo, Fava e Orlando dall’attacco, tutto quello che viene da
una partita così delicata, contro una diretta pretendente alla vittoria
del campionato, è da considerarsi guadagnato.
Purtroppo da Catanzaro non è arrivato
niente, se non recriminazioni ed improperi, da entrambi gli
schieramenti, nei confronti di un arbitro considerato non all’altezza
della delicata partita. Ma non fasciamoci la testa perché il campionato è
ancora lungo e riserverà molte sorprese.
Infortuni a catena e squalifiche stanno
da un po’ di tempo a questa parte falcidiando lo schieramento
azzurro-stellato. L’attuale Paganese, nonostante che Scarpa e Galizia
recitino un ruolo di primo piano in ogni occasione, tanto da essere
segnalati come migliori in campo, è solo lontana parente della squadra
che all’inizio del campionato aveva incantato e fatto sognare.
Allora, in quel periodo, tutti
attendevamo Scarpa in ritardo di preparazione; ma non ce ne curavamo
granché visto che l’accoppiata Orlando-Fava girava a mille, che i gol
arrivavano e che Fusco là dietro faceva dormire sonni tranquilli per la
padronanza del ruolo che sprigionava sicurezza da tutti i pori.
Addirittura, anzi, paventavamo problemi di abbondanza, specie in avanti,
lambiccandoci il cervello con il quesito: “Quando entra Scarpa, chi perderà il posto?”.
E’ tornato Scarpa prepotentemente, come
era nelle attese di tecnici e tifosi, e dalla partita esterna di
Campobasso è stato un personale crescendo rossiniano per l’attaccante torrese. Peccato però che nel frattempo si sia interrotta la “filiera del gol”
intessuta dal duo Fava-Orlando e che la squadra – proprio per la
determinante e lunga assenza di Fava – abbia perduto le sue prerogative
offensive.
A Catanzaro quella che ha perduto è stata
una mezza Paganese. Mezza perché era assente tutto l’architrave della
squadra: Fusco, Fava, Orlando. Ma mezza pure perché man mano ha perduto
nel corso della gara l’apporto anche di Tricarico, Acoglanis e Russo,
altri elementi che costituiscono l’ossatura della squadra.
Si ha un bel dire che nel calcio comunque
si gioca in undici; che chi va solitamente in panchina non farà
rimpiangere gli assenti. E’ solo letteratura sportiva, credetemi, con
tutto il rispetto possibile per quanti si fanno trovare pronti per
scendere in campo per dare il loro contributo alla causa della propria
squadra. Onore al merito a quanti passano una vita in panchina, ma gli
elementi di spessore sono un’altra cosa.
La classe non è acqua: non
dimentichiamolo mai, anche quando qualche calciatore accreditato di
grandi numeri tecnici pare stentare a ingranare, oppure, più
semplicemente, non è in giornata di grazia.
Avere classe significa innanzitutto avere
grande personalità calcistica; significa mettere in soggezione gli
avversari; significa saper sfruttare ogni minima distrazione degli
avversari: una specie di “come ti muovi, ti fulmino”.
Adesso è il momento di guardarsi intorno.
A tre giornate dalla fine del girone di andata, credo nell’ambiente
dirigenziale ci sia bisogno di un summit per decidere i futuri
destini della squadra. Credo si sia capito che la squadra non può fare a
meno dei suoi uomini più rappresentativi e che mancano alternative
altrettanto importanti, almeno per questo campionato.
Questo, sia ben chiaro, e senza voler
fare i conti in tasca a nessuno, se si vuole tentare di arrivare ad uno
dei primi due posti della classifica senza passare per la tagliola dei
“play off”.
Intanto pensiamo al Melfi che affrontiamo
al “Marcello Torre” senza centrocampisti, considerate le inevitabili
squalifiche di Tricarico ed Acoglanis, senza contare l’affaticamento
accusato domenica scorsa da Sasà Russo che purtroppo non è più un
ragazzino.