Che bello! Non lo diciamo perché si è vinto ma perché a Catanzaro è finalmente tornata la domenica, è tornata la voglia di calcio, è tutto bello e anche noi più grandicelli se ancora ci emozioniamo per questi colori è perché questa società, questa squadra ci ha riconquistati. In quattromila per una partita di Seconda Divisione (l’ultima categoria del calcio professionistico) non è cosa da poco conto. E’ un qualcosa su cui bisogna meditare. Quando diciamo che a Catanzaro il calcio si vive sette giorni su sette è vero. Cosentino l’ha capito, ha qualcosa in mano che poche piazze possono permettersi. Un pubblico con i suoi pro e i suoi contro, ma passionale, non può che essere una base importante per il rilancio dell’Us Catanzaro.
Funziona tutto a meraviglia in questa “Giornata Giallorossa”. Agli ingressi nessun problema, si entra senza lo stress della lunga fila, colorati di giallorossi, con biglietto e documenti in mano ognuno nel proprio settore. C’è l’annunciata coreografia degli Ultras e tutti partecipano con i palloncini giallorossi distribuiti dai ragazzi della curva. Anche questo è importante. E’ importante che Ultras e resto della tifoseria ritornino ad essere “simpatici” fra loro. E questo sta avvenendo grazie a tutte le componenti della stessa curva, Ultras 73, Vecchia Guardia, Teski e nuove leve. Siamo tutti “ultras” nello stadio. E’ bello ed emozionante quando dal tifoso più anziano al più piccolo si canta “Siamo la Curva Massimo Capraro”. Sarà stata l’ebbrezza dell’importante sfida per la classifica ma oggi al “Ceravolo” siamo ritornati a qualche anno addietro. Insomma finalmente una partita di calcio. Peccato che di fronte, in curva est, non ci sia una tifoseria avversaria ma solo 30-40 persone venute da Pagani senza stendardi e bandiere. Mannaggia alla “tessera del tifoso” aggiungiamo noi, ma capita anche a noi giallorossi quando andiamo in trasferta. Speriamo che questa “agonia” penalizzante per chi ama il calcio finisca presto. Qualche problemino in numerata al momento del rigore per la Paganese con contestazione verso gli ospiti della Lega. Qua bisogna crescere, evitiamo certe situazioni perché dobbiamo recuperare immagine non solo sul campo.
E ora la partita.
Catanzaro e Paganese arrivano all’incontro entrambe rimaneggiate ma non se ne accorge nessuno. Ci ha pensato un arbitro troppo fiscale a rimaneggiarle ancora di più con cinque espulsioni compresi i mister Grassadonia e Cozza; ci sembrano tanti per una partita maschia ma non cattiva. Cozza in settimana aveva nascosto bene le sue intenzioni sulla formazione da schierare in campo. Assodate le presenze di Narducci e del recuperato Masini, a destra pochi si aspettavano Bruzzese. Ebbene il ragazzo di Polistena si è sacrificato per tutta la partita nel coprire un ruolo non suo ma applicandosi con una concentrazione ammirevole. E non dimentichiamo che il suo dirimpettaio era un certo Scarpa che ha esperienza da vendere. Bravo Cozza che l’ha inserito e bravo il ragazzo a difendere e a riproporsi in avanti.
L’inizio della partita vede le due squadre studiarsi. Entrambe giocano molto con il possesso palla ma mancano gli affondi improvvisi. C’è equilibrio in campo, il Catanzaro è più pimpante nelle ripartenze. Peccato che poche volte trovi la penetrazione sulle ali. Quando ci riesce però è goal. L’azione nasce da una palla persa su un pressing alto dei nostri centrocampisti. Carboni arriva sul fondo e Masini, attaccante di categoria superiore, lo dimostra anticipando sul primo palo il difensore avversario e infilando Petrocco (vedi foto) che si presenta con il copricapo "alle Cech". Il boato del “Ceravolo” è impressionante, risentitelo sul video se non ci credete. Nei dieci minuti successivi, il Catanzaro sulle ali dell’entusiasmo e spinto dal suo meraviglioso pubblico dà l’impressione di poter chiudere la contesa e l’espulsione di Tricarico per doppia ammonizione potrebbe essere decisiva.
Mariotti non dimostra di essere esperto come dice il suo curriculum e commette una sciocchezza: l’arbitro che aveva esagerato prima ristabilisce la parità numerica in campo. Ci manca un difensore e Cozza s’inventa Mannone dietro che con Papasidero e Narducci forma un inedito trio difensivo che alla fine si comporterà egregiamente tranne qualche giustificabile ingenuità. La Paganese pareggia con l’ennesimo rigore a favore di questo campionato. Una volta i rigori si davano quando in area si veniva “accappottati” o quando i “Chiarugi” sapevano buttarsi. Adesso basta che la palla tocchi il braccio che non puoi amputarti ed è rigore. Rimarremo sempre con il dubbio se sia volontario o meno.
Si riparte nella ripresa con lo stesso spirito del primo tempo: le due squadre se la giocano. La Paganese alza il baricentro e pur non creando grossi pericoli cerca d’impensierire la retroguardia giallorossa che però è attenta. Per dieci minuti circa spariscono dal gioco i calciatori più tecnici del Catanzaro, Maisto, Carboni e Masini e un pochino ci preoccupiamo. Dura poco però questa storiella e allora i tre salgono in cattedra: Maisto apre per Squillace, Masini crea lo spazio per Carboni e Petrocco è battuto per la seconda volta con un magistrale pallonetto di testa del “Salvatore” sardo. Secondo boato del “Ceravolo”. Poi la Paganese resta in nove: espulso Acoglianis, forse questa volta giustamente per fallo da dietro.
La Paganese tenta il tutto per punto ed entra Morello, la punta della gestione spartana dello scorso campionato. Non c’è niente da fare, Mengoni che fino a quel momento aveva fatto solo una parata respingendo un tiro da fuori deve riscattarsi e lo fa con una paratona alla Buffon su una legnata rasoterra scagliata da Galizia. Qualche difficoltà per i giallorossi nel gestire palla nei minuti finali. Cozza lo capisce e dai distinti dove è stato confinato grida ai suoi ricordandogli cosa si fa negli allenamenti. Allora parte il possesso palla, gli olè del pubblico e i cori della curva accompagnano i ragazzi sino alla fine. Tre punti meritatissimi. La cosa più importante è che ci sono ancora nove punti disponibili sino alla fine del girone d’andata. Rimanere lassù come voleva il mister adesso è fattibile. Ora ci aspetta la trasferta di Lamezia. E’ una stracittadina d’alta classifica ed è necessario che i giallorossi non siano soli. La tifoseria organizzata domani chiederà a Traversa la disponibilità degli autobus AMC come avvenne anni addietro quando non accadde nulla e ci fu un’organizzazione perfetta. Il Catanzaro è lassù: con le squadre che lottano per la promozione ha sempre vinto o pareggiato (L’Aquila). Manca all’appello solo la Vigor Lamezia, per il resto solo e sempre FORZA GIALLOROSSI.
www.uscatanzaro.net - foto Lorenzo Rossi