24.11.11
La Paganese double-face.
La Paganese continua ad essere double-face, buona nel primo tempo, decisamente insufficiente nel secondo. Una caratteristica che sta accompagnando tutte le prove dell'undici azzurrostellato, quasi che nell'intervallo Cenerentola si trasformasse di nuovo nelle servetta schiava. E' così che la squadra padrona del campo dei primi 45 minuti lascia il posto ad un timido undici che, preda di amnesie tattiche e distrazioni da partitella del giovedì tra amici, cede l'iniziativa all'avversario. Contro l'Aversa il primo tempo è stato un vero rosario di occasioni mancate, quasi che la concentrazione sotto porta fosse un optional, ed anche di conclusioni sfortunate. La squadra da primato si vede dalle caratteristiche opposte: sfruttare anche le piccole occasioni, per usare un termine abusato, bisogna essere cinici, perché a nulla serve creare tanto e realizzare poco, agli avversari basta un tiro per fare gol e la partita viene compromessa. Per diventare squadra a tutti gli effetti serve solo questo condito da una maggiore fiducia nei propri mezzi e quindi credo che Grassadonia debba lavorare molto anche a livello psicologico. Queste Incertezze sono forse l'ultimo alibi per le notevoli assenze dalle gradinate del Torre.
Dopo aver sciorinato le scuse sull'ottimo campionato del Napoli, sulla presunta crisi dell'Inter da tenere sotto stretta osservazione, sulla ripresa prepotente del Milan e sul primato Juventino da assaporare e mancando l'inevitabile scusante meteorologica ecco che la giustificazione, semmai debba esserci, circa la mancata presenza di spettatori, vira sulle esibizioni poco convincenti della squadra. Il problema forse è che il tifoso paganese è disamorato e scettico sul futuro della squadra e del calcio. Se i cosiddetti Gruppi Ultras si sono ridotti ad essere un manipolo di ragazzini disorganizzati che nemmeno in Eccellenza si vedono, forse il vecchio Cuore Azzurrostellato sta lentamente cessando di battere. Colpa di tutto ciò che ci vogliamo inventare: dal troppo calcio in TV e fino alle più astruse teorie sociologiche. O forse romanticamente perché i tempi sono davvero cambiati e la Magica Paganese che è arrivata sino alla C è diventata una favola da raccontare ai più piccini. Mi piacerebbe conoscere il parere di chi allo stadio non ci viene.
Carlo Avallone per paganese.it