La Paganese sta dilapidando una fortuna. E' un dato di fatto, quattro errori dal dischetto e non aver approfittato spesso della superiorità numerica, denunciano, oltre ad una scarsa propensione ad accettare i favori arbitrali (meritati sia chiaro), anche una buona dose di masochismo. Nelle ultime cinque gare una sola vittoria contro il Giulianova ridotto in nove. La tattica attendista e con rapide ripartenze non sta dando i frutti sperati nelle ultime giornate sia perché alcuni uomini appaiono palesemente fuori forma come Scarpa, sia perché altri non hanno usufruito di cambi adeguati come Fava ed il desaparecido Vicentin, sia perché il centrocampo funziona a corrente alternata. In tutto questo meno male che Fusco sta giocando da par suo limitando le sbavature che spesso creano gli altri compagni di reparto. E' indubbio che la Paganese stia conoscendo una fase involutiva che forse Grassadonia non ha compresa appieno ed alla quale poco e male sta ponendo rimedio. La gara di domenica scorsa ad Eboli ha palesato uno stato confusionale generale che non depone bene per il prosieguo, sembra quasi che la squadra abbia paura di perdere quasi fosse un peccato mortale. Così non è. Si può perdere, si può meritare di perdere o subire una sconfitta rocambolesca, ma non si può perdere a prescindere, scendendo in campo con paura. E' probabile che la squadra debba trovare ora una sua tranquillità e probabilmente dei nuovi equilibri, motivazioni nuove che solamente Grassadonia può infondere alla squadra. Ho notato con soddisfazione che altri colleghi più esperti di me hanno messo in evidenza dopo la gara con l'Ebolitana quanto vado sottolineando dall'inizio del torneo e cioè che a volte il nostro undici ama specchiarsi nella sua presunta bravura, mostrando spesso una sicurezza che ultimamente ha finito per ritorcersi contro. Per essere grandi bisogna mostrare concentrazione ed abnegazione, qualità che spesso alcuni dimenticano nello spogliatoio. Domenica contro il Chieti vorrei vedere una gara giocata con forza, con carattere e con la gioia di potere essere primi.
Carlo Avallone per paganese.it