Dato ancora più allarmante, è l’assoluta mancanza di circolazione di palla, di occasione pericolose, e di tiri nello specchio della porta. Il trainer, peraltro, ha già adottato tre moduli differenti, non riuscendo mai a ricevere una risposta sul campo del tutto convincente. Il buon Nigro si è dovuto adattare, per esigenza di copione ad un ruolo non suo, mostrando, nonostante massimo impegno e professionalità, evidenti limiti di impostazione per un mediano. Lo stesso Tricarico, regista del team, spesso non riesce a dettare i tempi e ad incidere come dovrebbe. Ha provato a trovare una soluzione, il frizzante diesse D’Eboli, ingaggiando De Martino, ex prodotto del vivaio della Roma. Il ragazzo però non gioca una partita ufficiale da ben sei mesi, e il suo nuovo tecnico ha già espresso i propri dubbi a riguardo. L’ex Nazionale Under 21, infatti, sta sostenendo solo allenamenti individuali e a ritmi blandi. Appare difficile in questo contesto trovare una continuità che alla Paganese serve come il pane, per confermarsi in posizioni di classifica importanti e per scacciare via definitivamente polemiche e mugugni. Costretto ad inventarsi (nuovamente) qualcosa Palumbo, sperando prima o poi di raccogliere i suoi frutti, possibilmente già dalla delicata trasferta di Aprilia. Con la consapevolezza di poter riabbracciare Fava, non dovendo più “regalare” Luca Orlando alle morse delle difese avversarie, il tecnico dovrà svolgere un importante lavoro, soprattutto motivazionale, per una squadra apparsa colpevolmente arrendevole, e che dopo il doppio svantaggio subito nell’ultima partita, non è stato in grado di fornire alcuna reazione.
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