Rubrica Sotto la lente del direttore da paganese.it
La prestazione di una squadra di calcio è determinata sempre da componenti tecniche, tattiche, fisiche e mentali, queste ultime importantissime ed ancora più rilevanti.
Gli elementi che compongono un gruppo hanno un modo diverso di porsi e di reagire alle avversità di varia natura, sempre in agguato, o all'evidente e penalizzante realtà di aver fallito il traguardo iniziale nel quale tutti credevano e del quale tutti erano convintissimi.
Nella Paganese la debacle interna contro il Lamezia determinò la disfatta di Fondi, inaccettabile ma comprensibile e forse non tanto inattesa sotto l'aspetto mentale, la discreta ed incoraggiante prestazione contro l'Aquila è stata il segnale molto positivo, che il gruppo, metabolizzata la delusione, si sta calando in questa nuova realtà, alla conquista di un traguardo minimo ma decisamente irrinunciabile.
Le rivali più temibili sembrano essere il redivivo Chieti ed il prolifico Gavorrano, entrambe a soli due punti di distacco ma con motivazioni, entusiasmi, spregiudicatezza e sfrontatezza certamente maggiori e meno condizionanti. Bisognerà, intanto, ritrovare qualche prestigioso ed appannato valore (Fusco, Fava) utilizzare quelli costanti e certi secondo le loro riconosciute caratteristiche (Galizia) recuperare qualche affaticato (Balzano-Pepe) avviare il graduale inserimento di De Martino, cercare un assetto tattico definitivo senza l'assillo condizionante degli under anche in funzione degli spareggi nei quali non saranno obbligatori. Quando il paziente e bravo mister Palumbo avrà tutti a disposizione potrà finalmente affidarsi ad una ritrovata compattezza difensiva, a un reparto centrale omogeneo ed equilibrato, alle fameliche armi offensive di Fava, Orlando, Galizia e Scarpa.
Se ne vedrà l'utilità, potrà anche pensare di dare spazio e visibilità a giovani interessanti alternative che non hanno certo, continuità, capacità, lucidità e soprattutto esperienza per una lotteria insidiosa e senza possibilità di appello. Intanto bisognerà ricominciare a vincere iniziando dalla trasferta di Giulianova la prima di un trittico forse decisivo, Gli abruzzesi, nonostante le difficoltà societarie, ambientali e strutturali stanno disputando un buon campionato sotto la guida sapiente, trainante e nello stesso tempo competente ed esperta di mister De Patre.
La difesa ha nel portiere Merletti un'autentica e rassicurante certezza,, la zona difensiva è presidiata sugli esterni dall'ex Avellino Bruno e dal navigato, indomabile Federico Del Grosso che insieme al fratello gemello Cristiano (ora in A col Siena) furono agli inizi degli anni 2000 gli assoluti protagonisti del grande Giulianova di patron Quartiglia.
La zona centrale in assenza dell'infortunato Zoppetti sta denotando qualche incertezza nel duo Terrenzio-Faragalli ('92') e nell'alternativa Testoni: queste difficoltà potrebbero forse creare le condizioni ideali per poter cercare e trovare le giuste e vincenti finalizzazioni. A centrocampo rientrerà dalla squalifica il leader D'Aniello, calciatore importante e carismatico ma sarà assente, il redditizio e possente Della Penna, non facilmente sostituibile pur in presenza di under promettenti e di prospettiva come Bianchi e Di Michele (entrambi '92) o Giustini ('91) supportati dalle accelerazioni dello svelto e sbrigativo Carbonaro. Ma che centrocampo schiererà Palumbo? Saranno in due o tre (con Nigro, vertice basso?) a presidiare la zona nevralgica? Sarà scelta importante per limitare costanti rifornimenti al temibilissimo Morga (11 gol), allo sgusciante Pirelli o al rientrante, corteggiatissimo Bontà ('93) e per centrare finalmente una vittoria in trasferta che manca da troppo tempo.
Si giocherà a porte chiuse, al "Ruben Fadini", le sue dimensioni ed i suoi contorni particolari, richiedono si ordine e disciplina tattica, ma soprattutto ardore, slancio, carattere e voglia.
Sono le armi che metteranno in campo i giuliesi stimolati dal prestigio dell'avversario e vogliosi di continuare il loro percorso di crescita. Bisognerà raffreddare gli entusiasmi e le speranze di chi insegue, i play-off vanno conquistati e blindati, non ci sarà più tempo di poter recuperare, servono segnali forti, risposte convincenti non solo agli avversari ma anche a chi vedeva tutto ''azzurro" ed ora spera almeno di rivedere la luce.
Carlo Vitiello per paganese.it