23.3.12

Continuiamo a farci del male.

Cercare di stare dietro questa pazza Paganese è sempre materia più difficile, per dirigenti, tifosi e giornalisti. La quasi regolarità del girone d'andata è solo un flebile ricordo di una squadra che, non dimentichiamolo, aveva racimolato 40 punti e pian piano ha dilapidato un notevole patrimonio, di punti e certezze. Quelle stesse che vanno e vengono come l'effetto che fa un neon delle insegne pubblicitarie al di fuori di un negozio o meglio per rendere l'idea di un gambero, che fa un passo in avanti e due indietro. Ecco questo è quello che può rappresentare al meglio il momento della Paganese, alla continua ricerca di se stessa che una domenica t'illude e l'altra ti fa ripiombare a terra svegliandoti dal sonno e non tanto dal sogno. Da sempre in questa stagione avevo promosso e sponsorizzato il ravvicinarsi della gente allo stadio ma dopo la prestazione di domenica, non si possono biasimare quei tifosi che hanno abbandonato le scalee del Torre. I tifosi. che già quest'anno si son presi il classico anno sabbatico, non possono essere stimolati se offri prestazioni del genere. Quello che mi ha colpito domenica scorsa è stata il diverso modo d'interpretare la gara da parte delle due squadre: cuore, grinta e consapevolezza dei propri limiti, da parte dell'Ebolitana, che alla fine ha raggiunto con le proprie armi un meritato pareggio per come ha interpretato la gara. Dall'altra, la Paganese, che dopo aver trovato il gol con la splendida punizione di Scarpa, ha deciso che bastava quello per portarsi a casa i tre punti, senza lottare e compiacendosi del minimo vantaggio. Cari azzurri le partite si vincono con il cuore e l'errore di mentalità fatto con il Gavorrano, s'è ripetuto. Nel calcio come nella vita non c'è nulla di scontato, tutto si deve guadagnare e pensare che questa sia la strada per raggiungere i play-off comincio ad avere qualche dubbio. Ci siamo cullati con quelle due vittorie di Giulianova e con la Neapolis, frutto di episodi, più che di reale dimostrazione di superiorità nei confronti degli avversari, che ora ci dovranno far riflettere e riorganizzarci mentalmente per la delicata sfida di Chieti. In questo momento è una Paganese ancora che non è uscita dal suo viaggio introspettivo iniziato dopo le dimissioni di Grassadonia. Ancora alla ricerca di se stessa. Confidiamo ancora nelle doti dei famosi senatori per agguantare i play-off anche se, in questo momento, la differenza, tra la Paganese e le altre formazioni, non la stanno facendo loro ma l'aspetto mentale.

Rubrica La Paganese vista da...Nocera di Peppe Nocera per paganese.it