Tra le contendenti ai playoff gli azzurrostellati hanno un cammino più facile.
E’ tempo di bilanci in casa Paganese, per via del turno di riposo previsto per gli azzurrostellati nel prossimo weekend, per provare a difendere con i denti il sesto posto ai danni del Gavorrano. Dopo la domenica passata da spettatrice costretta, la compagine liguorina affronterà quelle che sembrano avere il sapore di sei finali: tutte gare importanti, a partire dal prossimo impegno casalingo del 4 aprile con il Campobasso, anche se con avversari tutti alla portata, eccezion fatta per il big match previsto al Torre con il Catanzaro il 18 dello stesso mese.
Il calendario, sembra sorridere anche al Chieti, freschi di sorpasso in classifica proprio ai danni dei salernitani: nessun impegno proibitivo (sempre sulla carta), e soprattutto una gara in più da giocare rispetto ai campani e ai toscani, avendo gli abruzzesi già effettuato il turno di stop previsto per ogni squadra in questo campionato. La formazione che potrebbe avere più grane da risolvere, sembra essere allora il Gavorrano per due motivi principali: su quattro partite esterne da disputare, ben tre potrebbero rivelarsi complicate, dovendo affrontare i toscani tra le mura amiche Aprilia, L’Aquila e Aversa Normanna: la prima si giocherà le ultime chance per arrivare ai playoff in una sorta di “scontro diretto”, gli abruzzesi si trovano da inizio campionato nelle zone nobili della classifica, mentre i partenopei rappresentano sicuramente una delle sorprese del torneo, trovandosi attualmente all’8° posto, avendo disputato sin qui, un campionato decisamente al di sopra delle aspettative. Il secondo grattacapo, riguarda invece proprio il riposo imposto dalla Lega, previsto alla penultima giornata di campionato, quando sia giochi sia la griglia finale per l’accesso alla post-season, potrebbero essere già virtualmente chiusi.
Occorrerà, però per Scarpa e compagni , trovare la massima concentrazione e condizione psico-fisica per mettere sotto avversari di spessore inferiore e riprendere a correre, perché quando non si sono forma e idee di gioco, le brutte sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Stefano Masucci - resport.it